Serie A, Milan: focus sulla prima parte di stagione

Ibrahimovic dice no alla nazionale svedese

Dopo le prime sette giornate di campionato, il Milan guarda tutte le avversarie dall’alto verso il basso, trovandosi inaspettatamente a comandare la classifica in Serie A. Non succedeva dalla stagione 2011-2012 (quella successiva allo scudetto di Allegri) che i rossoneri fossero in testa per così tanti turni di fila, quando furono riscavalcati alla 30^ giornata dalla Juventus, futura vincitrice di una striscia ininterrotta di nove titoli.

I risultati ottenuti dal Diavolo fino a questo momento potrebbero sorprendere i più, ma accenni di un’intesa collettiva così marcata si erano visti anche nella seconda parte della scorsa annata. Il grande merito di Pioli è stato quello di dare continuità a quanto di buono ha costruito dal suo arrivo in avanti senza mai snaturare il suo stile di gioco e la sua mentalità, ma valorizzando al meglio gli uomini che aveva a disposizione.

Secondo le statistiche, il Milan è la squadra con l’età media più bassa in tutta Europa, ma i giovani che stanno facendo le fortune del club non sono certo l’ultima ruota del carro. Donnarumma (21 anni), per esempio, ha già oltrepassato la soglia dei 200 gettoni in massima serie; Romagnoli (25) è capitano da ben tre stagioni e alle spalle ha un’esperienza enorme; in mezzo al campo Kessie e Bennacer sembrano due veterani, quando invece in coppia non arrivano al mezzo secolo. Se poi aggiungiamo la seconda vita di Ibra diventa tutto più facile. I recenti inciampi sia in campionato che in coppa sono fisiologici e vedremo se il club meneghino riuscirà a confermarsi dopo la sosta.