Champions League: le parole di Allegri in conferenza stampa alla vigilia di Juventus-Chelsea

Allegri

Alla vigilia della gara contro il Chelsea, valevole per la seconda giornata della fase a gironi di Champions League, Massimiliano Allegri, tecnico della Juventus, ha risposto alle domande dei giornalisti. L’avvio a singhiozzo in campionato ha subito una sterzata con le due vittorie di fila ottenute nelle ultime due uscite contro Spezia e Sampdoria, ma c’è ancora molto su cui lavorare per ritrovare la migliore forma. Per l’appuntamento di domani i bianconeri dovranno rinunciare a Dybala e Morata.

Queste le sue parole:

“Ci vorrà una partita tecnica. Sono solidi, Tuchel ha fatto un grande lavoro. Sono forti in contropiede, sono forti nelle palle inattive. Sarà un bel test lì, magari domani sera non lo prendiamo. Servirà una gara con pazienza, sarà difficile trovare varchi e dovremo esser bravi a stare in campo”.

Sulla difesa a tre e sulle punte:

“La difesa è il primo dubbio che ho. Però come ho già detto la difesa a tre è una questione relativa. L’unica punta di ruolo è Kean, metterò i due o tre davanti a seconda delle caratteristiche. Domattina deciderò la formazione”.

Su Bernardeschi:

“A volte gioca da fantasista ma non è il suo ruolo. Ha delle grandi potenzialità inespresse: con la Sampdoria ha fatto una buona partita come ha fatto quando è stato chiamato in causa. Tutto parte da quello che ha nella testa, dalla cattiveria nel giocare le partite quando hai la palla”.

Sui giovani:

“Giovani non sono, hanno solo meno esperienza internazionale. Domani voglio una squadra che gioca una bella partita, pulita. Servirà pazienza, dovremo divertirci. L’emozione è naturale, servirà una gara internazionale. Davanti abbiamo una squadra dove ti sbagli ti punisce. Voi direte, anche in Italia avete sbagliato una volta e ti hanno punito. Avete ragione”.

Su Rabiot:

“Quando un giocatore è alla Juventus, è difficile possa essere discusso. La differenza nelle carriere dei giocatori passa da quello che hanno nella testa, dall’obiettivo personale al servizio della squadra e dalla cattiveria con cui si allenano, con cui tirano in porta, con cui passano, con cui difendono. La carriera passa da questo: sono dettagli che fanno la differenza. Quanti giocatori bravi si sono persi? Gli mancava un pezzetto. Io fossi in Rabiot sarei arrabbiato con me stesso: è al terzo anno in Italia, in due anni ha segnato poco. Non esiste, mi arrabbierei con me stesso. In questa stagione migliorerà su questi dettagli”.

Su Chiesa:

“Mi aspetto quel che sta facendo ora e ancora meglio. Ha fatto molto bene, per arrivare qui e fare un’annata come lo scorso anno non era facile. Dopo questo Europeo dove ha segnato dei gol decisivi, è nella condizione di non esser più il ragazzo che tutto quel che fa, va bene. Il margine d’errore s’è assottigliato. Ecco perché questa stagione per lui è più difficile”.

Sul pressing da portare al Chelsea:

Serve dare pressione ma bisogna giocare bene, fare più passaggi ma se gliela dai, non puoi giocare 95 minuti in pressione. Quando hai palla devi respirare per costruire e andare a recuperare subito”.