Un altro pilastro della pallavolo italiana degli ultimi due decenni ha deciso di appendere le ginocchiere al chiodo, chiudendo una carriera costellata da una miriade di trofei tra club e Nazionale: Emanuele Birarelli ha detto addio alla pallavolo giocata. Il campione di Senigallia ha dichiarato a La Gazzetta dello Sport che intraprenderà un percorso da procuratore.
Il palmares dell’ex capitano azzurro parla da sé, ma è doveroso ricordare le maggiori soddisfazioni che si è tolto in quasi quindici anni di attività nella massima competizione nazionale. Dopo alcuni anni di “apprendistato”, nel 2007 approda a Trento, dove alla prima stagione conquista subito il titolo. Con la maglia del club di Mosna sarà campione d’Italia altre tre volte, ma in 8 anni di militanza tra le montagne trentine si porta a casa anche 3 Coppe Italia, 2 Supercoppe italiane, 4 Mondiali per club e 3 Champions League. Negli anni successivi sbarca prima a Perugia, poi a Verona, dove rimane tre anni venendo subito nominato capitano della squadra. Altro da aggiungere? Non credo sia necessario.
Laureato in scienze motorie, il “Bira” in Nazionale non riesce mai a mettere al collo una medaglia d’oro, ma raccoglie due secondi posti agli Europei 2012 e 2013 e un terzo alle Olimpiadi del 2012. Considerato uno dei centrali più forti della storia del volley italiano, Birarelli lascia un valore inestimabile a questo sport.