Delusione, rabbia e amarezza sono i tre stati d’animo che hanno colpito tutti i giocatori dell’Italia al fischio finale della gara contro la Macedonia del Nord, che ha sancito l’esclusione degli azzurri dalla prossima fase finale dei Mondiali in Qatar. Questo, però, non può fungere da giustificazione per quanto è accaduto al rientro negli spogliatoi dello stadio Renzo Barbera di Palermo. Infatti, la stanza dove i ragazzi di Mancini si sono cambiati e hanno ultimato la preparazione alla sfida è stata lasciata in condizioni indecorose. Alcune immagini, che poi hanno spopolato sui vari social, hanno ritratto sporcizia in ogni angolo, con bicchieri e vassoi sparsi ovunque.
In merito a questa vicenda, è intervenuto Leonardo Bonucci, che ha voluto scusarsi pubblicamente per il gesto certamente inopportuno: “Abbiamo fatto un grosso errore, la prossima volta faremo più attenzione. Nella delusione non abbiamo pensato a certi particolari che fanno la differenza. Nelle prossime partite chiederemo più attrezzature per gestire e buttare via i rifiuti. Chiediamo scusa“. Alle sue parole si è unita anche la dichiarazione di Paolo Corbi, responsabile della comunicazione della Nazionale italiana: “È un aspetto che abbiamo colpevolmente sottovalutato, ci siamo già scusati con il Palermo Calcio. Purtroppo c’era un clima di grande delusione e dovevamo pure prendere subito il volo per tornare a Coverciano. Anche se dobbiamo dire che lo stato dello spogliatoio quando siamo andati via non era proprio quello del video e non tutto apparteneva a noi”.
Apprezzabile l’ammissione della colpa, ma non è accettabile che simili episodi si verifichino all’interno di un gruppo formato da professionisti di primissimo livello. Capita spesso, specialmente nelle categorie più basse, di vedere che la squadra ospitata, a fine partita, metta in ordine lo spogliatoio in segno di ringraziamento verso la formazione locale. A volte, i campioni dovrebbero prendere esempio da chi non gode di grande visibilità.