Nazionale: le parole di Mancini alla vigilia di Turchia-Italia

Qualificazioni Europeo: le parole di Mancini dopo Italia-Inghilterra
Foto: Nazionaleitaliana/TwitterOfficial

La ferita per l’eliminazione anticipata dai Mondiali in Qatar senza nemmeno raggiungere la fase finale è ancora freschissima per l’Italia, che in questi giorni si sta ponendo molteplici interrogativi. Nella serata di domani, però, la nazionale azzurra sarà impegnata in casa dell’altra estromessa dal torneo, ovvero la Turchia, battuta dal Portogallo. Una gara che entrambe le squadre avrebbero evitato volentieri, ma che dà la possibilità al commissario tecnico Roberto Mancini di concedere una chance ai giovani in rampa di lancio che entreranno in pianta stabile nell’organico. Alla vigilia di questa sfida ha parlato in conferenza stampa l’allenatore marchigiano, che non si poteva esimere dalle domande relative al fallimento dell’obiettivo e al suo futuro:

Abbiamo parlato col presidente in questi giorni, siamo allineati su tutto. Fa piacere, poi ne riparleremo nei prossimi giorni: ora pensiamo a questa partita, poi con calma discuteremo sulle cose da migliorare per il futuro. Tutto qui. Bisogna ripartire, ricordando che ci saranno in futuro anche gare importanti. Immobile, Jorginho e Insigne? Io li ho obbligati ad andare via perché se posso fare qualcosa per loro e per i club noi lo facciamo. Non avrebbero giocato, alcuni non erano al meglio fisicamente. Il Chelsea ci ha mandato Jorginho tre giorni prima, non gli ha fatto giocare l’FA Cup. Anche Florenzi e Politano, non al meglio, li ho rispediti a casa perché non avrebbero giocato. La Turchia? Li conosco abbastanza bene i ragazzi, erano un po’ più giovani quando io ero al Galatasaray. È sempre stata composta da giocatori bravi tecnicamente, li abbiamo sfidati anche all’Europeo. La Turchia ha sempre avuto giocatori bravi”.

“È inutile provare a trovare spiegazioni per quanto è accaduto – ha proseguito il ct – Il nostro gruppo dovevamo vincerlo almeno con due punti di vantaggio sulla Svizzera. A Basilea la partita doveva finire 3-0, in Bulgaria doveva finire in goleada. La squadra ha sempre giocato: può essere stata più imprecisa ma questo è il calcio, le cose ci sono andate storte. La gara di Basilea la ricordate tutti: dovevamo vincere 2-0 stando stretti. Però è così, inutile stare a pensare o a cercare scuse. Dobbiamo accettare quello che è successo. Dove possiamo migliorare? Inseriremo sicuramente ragazzi più giovani, sperando possano avere esperienze importanti nei loro club perché questo è fondamentale. Lavoreremo su questo e vedremo quale sarà la situazione generale”.

Sugli attestati di stima arrivati nei suoi confronti nonostante la sconfitta: “Mi sembra una cosa normale nel calcio. Mi fa piacere, grande piacere: noi in questi 4 anni abbiamo cercato di fare il massimo di ciò che potevamo fare, cercando di vincere ma anche giocando un calcio diverso. Non è stato solo il mese dell’Europeo, ma un percorso di tre anni dove abbiamo quasi sempre vinto. Anche questa è una cosa positiva e importante, poi nel calcio le cose possono cambiare dalla sera alla mattina ma questo fa piacere. Rivoluzione? Questo lo valuterà Gravina, noi possiamo parlare di cose tecniche. Quella attuale è una squadra che, con qualcuno dentro, poteva giocare il Mondiale per vincerlo. A giugno un po’ di inserimenti ci saranno perché è giusto così, dobbiamo pensare all’Europeo tra due anni”.

Sul futuro: “Quando ci sono sconfitte si analizza più profondamente il perché, vanno analizzate tante cose. Poi nel calcio queste cose possono sempre accadere: ci sono nazionali importanti che non vincono nulla da 60-70 anni, l’Italia da questo punto di vista è più avanti. A volte si esagera anche parlando di motivazioni, ma semplicemente esistono momenti che non devono andare in quel modo. Cosa devo dare di più a questa squadra? Sul gioco non lo so, dipende anche dalle caratteristiche dei giocatori. Mi sento di restare perché sono ancora giovane: volevo vincere un Europeo e un Mondiale, quindi per il Mondiale devo aspettare un attimo. Mi piace questo lavoro e coi ragazzi voglio riorganizzare qualcosa di importante. A parte la delusione, il resto va avanti”.