La terza e ultima sosta per le nazionali dell’anno solare è passata agli archivi e, dopo due settimane, i riflettori tornano a essere puntati sul campionato di Serie A. L’edizione corrente della massima divisione italiana di calcio è pronta a riprendere il proprio cammino dalla tredicesima giornata, che si aprirà nella giornata di sabato con tre anticipi. Uno di questi vedrà protagonista l’Atalanta, che riceverà lo Spezia al Gewiss Stadium. Dopo un avvio a singhiozzo, la squadra allenata da Gian Piero Gasperini pare aver ritrovato la brillantezza che l’ha contraddistinta nelle passate stagioni.
Grazie a una striscia di sei risultati utili consecutivi, la Dea ha ripreso contatto con la zona Champions, issandosi in quarta posizione e scalcando Lazio e Roma. L’ultima sconfitta risale al 3 ottobre scorso, quando gli orobici caddero tra le mura amiche per mano del Milan, che si impose per 3 a 2. Dopo quella battuta d’arresto sono arrivare quattro vittorie e due pareggi. Tuttavia, la classifica è ancora molto corta e l’Atalanta dovrà meritarsi la quarta qualificazione di fila alla competizione europea più prestigiosa, nella quale sta facendo la propria parte in maniera egregia anche in questa annata.
Tra i tanti interpreti che stanno attraversando un ottimo momento di forma, due in particolare spiccano sopra gli altri. Uno è Zapata, autentico trascinatore del gruppo andato a segno in quattro delle più recenti cinque uscite di campionato. Il centravanti colombiano funge da punto di riferimento offensivo e in solitaria riesce a spostare gli equilibrio dell’intero undici. In questo periodo, chi lo affronta è destinato a perdere il duello, sia in fisicità che in velocità. A tratti l’ex Udinese e Sampdoria è devastante. L’altro elemento è Zappacosta che, complici le assenze per infortunio di Gosens e Hateboer, si sta ritagliando un ruolo da protagonista in questa fase. Oltre a offrire una spinta continua sulla corsia in cui si trova, sta garantendo un prezioso contributo anche nella manovra avanzata. Grazie all’ottimo rendimento, l’esterno di Sora si è meritato anche la chiamata in azzurro, che non riceveva da tre anni.