Nell’anno più terribile che l’umanità possa ricordare, una tragedia sconvolge il mondo del calcio: Diego Armando Maradona è morto all’età di 60 anni. La notizia che stronca i cuori di tutti gli appassionati di questo sport e non solo arriva dall’Argentina, dove l’ex Napoli si stava riabilitando dopo un delicato intervento alla testa a cui si era sottoposto alcune settimane fa.
La causa del decesso pare sia un arresto cardiocircolatorio, che non ha lasciato scampo al campione sudamericano. Durante la sua straordinaria carriera ha regalato emozioni che nessuno mai prima era riuscito a far scaturire, fino alla squalifica per doping durante i Mondiali ’94 e alle successive vicissitudini personali dopo il ritiro dal calcio giocato.
Genio e sregolatezza. Questo era Diego Armando Maradona, un nome che si recita come un mantra. Un fuoriclasse immarcabile, una mina vagante per chiunque lo affrontasse, in grado di compiere con i piedi autentiche meraviglie che spesso sfidavano le leggi della fisica. Celeberrima la rete all’Inghilterra, segnata dopo aver corso per tutto il campo e dribblato l’intera nazionale britannica e ribattezzata “gol del siglo”.
A Napoli è venerato come un dio, un figlio acquisito dello splendido capoluogo campano. Un animo fragile, che più volte ha ceduto a tentazioni malsane, ma che non hanno mai compromesso la concezione che si aveva, si ha e si avrà di lui. Diciamo addio all’artista più illustre del calcio.
Adios, Diego.