Con il commissario tecnico Roberto Mancini ancora in isolamento a causa del contagio per Covid-19, è stato ancora Alberico Evani a rispondere alle domande dei giornalisti alla vigilia della partita di domani contro la Polonia. L’ex difensore del Milan siederà per la seconda volta sulla panchina dell’Italia dopo l’amichevole con l’Estonia di mercoledì.
Queste le parole dell’assistente del tecnico di Jesi:
“Ci mancheranno parecchi giocatori e ho perso il conto degli assenti, ma ciò non mi preoccupa. Questa è più di una squadra, è una famiglia che condivide gioie e dolori. Non ci piangiamo addosso e gli 11 che andranno in campo cercheranno di battere una formazione forte come la Polonia. Ci fidiamo ciecamente di questi ragazzi, anche di quelli che giocheranno fuori ruolo eventualmente”.
Su chi giocherà tra Bastoni e Di Lorenzo:
“Dobbiamo pensarci: li guarderemo anche nell’ultimo allenamento, ma che la scelta ricada su uno o sull’altro, si tratta di ragazzi bravi. Sarà importante capire chi sta meglio e l’occhio stasera sarà importante”.
Su Belotti:
“Se dovesse avere di problemi, non rischieremo né lui né altri. E’ chiaro che in attacco numericamente siamo pochi. Se sta bene giocherà, se avremo dubbi sulla sua salute non lo rischieremo. Ha ripreso bene e si è allenato bene pure ieri. Stasera credo che sarà motivato a dimostrare di essere al top. Se non sarà disponibile lui, valuteremo se mettere in campo un attaccante con le sue caratteristiche o un attaccante con altre caratteristiche come successo due anni fa proprio in Polonia con Bernardeschi prima punta”.
Poi ha proseguito:
“Questa sfida non è una partita qualunque perché, a parte l’importanza della Nations League e dell’avversario, non vogliamo perdere punti nel ranking. Ci confronteremo contro una Polonia forte e avremo defezioni, ma sul campo daremo filo da torcere. La Polonia negli ultimi anni ha dimostrato di essere una nazionale in crescita: ha l’attaccante migliore in Europa e altri elementi importanti come Zielinski. Nel gioco, come nel risultato, siamo stati sempre superiori a loro e anche se ci mancheranno diversi giocatori, speriamo di essere superiori anche stavolta. Mancini ha sempre dato alla squadra due lezioni chiare: il bel gioco e la supremazia in campo. Speriamo di riuscirle a mettere in pratica anche stavolta.
Sul vincere in qualunque modo anche senza dominare:
“Noi cerchiamo di sviluppare i principi di gioco sui quali lavoriamo da tempo, indipendentemente da chi va in campo. Il risultato è frutto di quello che uno dà in campo. Noi vorremmo vincere dimostrando sul campo di essere superiori“.