Le polemiche nella pallavolo italiana non cessano. In particolare la Federazione italiana di volley si scaglia contro la richiesta dei presidenti delle Leghe maschile e femminile Mosna e Fabris, dimessi dopo la chiusura anticipata della stagione, di incontrare il ministro dello sport Spadafora.
La Fipav si domanda “a che titolo i due scriventi abbiano preso tale iniziativa essendo loro dimissionari”. Poi prosegue: “A quanto è dato sapere, infatti, la cessazione delle loro cariche non è stata revocata, quindi la loro azione risulta essere al di fuori dei loro ruoli“.
Inoltre, nel comunicato ufficiale emerso sul sito della Federazione vengono chiariti alcuni aspetti: “[…] la Federazione è l’unico soggetto legittimato a trattare e a rappresentare la pallavolo italiana nei confronti degli organi internazionali, del Comitato Olimpico Nazionale e di ogni altra organizzazione sportiva nonché nella gestione della stessa disciplina su territorio nazionale. Qualunque Lega riconosciuta dalla Fipav, in qualità di ‘struttura intermedia’, non può proporre istanze e avanzare proposte né al Coni né alle autorità governative competenti, perché nessuna Lega detiene la titolarità del campionato di riferimento, ma solo una delega di funzioni conferita dalla Fipav stessa. Desta preoccupazione, dunque, l’incapacità di comprendere e interpretare correttamente i diversi ruoli istituzionali”.
Dopo la sospensione definitiva della stagione e le conseguenti dimissioni dei maggiori vertici delle Leghe, sembra che gli animi siano ancora accesi. Un punto d’incontro va trovato al più presto perché in ballo ci sono la possibilità di far disputare i play-off, seppur la soluzione sia remota, e soprattutto la prossima stagione.