La stagione 2019/2020 di pallavolo è stata congelata ancora molte settimane fa, ma la Fipav sta lavorando per redigere un nuovo protocollo per la ripartenza in totale sicurezza. Uno studio recente (sviluppato da Coni e Cip in collaborazione con il Politecnico di Torino) era giunto alla conclusione che la pallavolo fosse lo sport maggiormente esposto al rischio di contagio. In seguito è emerso che i risultati non corrispondevano alla reale elaborazione dell’Università piemontese.
Le Federazione italiana continuerà infatti a lavorare in sinergia con l’Ateneo sopracitato per arrivare a un documento ufficiale che possa fornire le più alte garanzie a tutte le società professionistiche del mondo della pallavolo nazionale.
Il comunicato stampa federale ribadisce questo concetto e abbozza una prima possibile soluzione da adottare: “Le parti, appurato che alla base di quanto accaduto c’è stato un grave equivoco di fondo (che comunque ha arrecato alla disciplina e all’Ateneo un danno di immagine), hanno manifestato la volontà di collaborare per favorire lo studio e la ricerca per la realizzazione di strumenti di protezione personale creati ad hoc per la pallavolo (come ad esempio mascherine in grado di adattarsi al viso degli atleti senza pregiudicarne le prestazioni), oltre che di voler condividere un percorso che porti alla stesura di un protocollo contenente le linee guida necessarie per un ritorno in campo. La Fipav e il Politecnico di Torino, attraverso questo chiarimento e questa nascente collaborazione, hanno l’intenzione di ribadire la volontà di assicurare a tutti i tesserati un impegno costante nel tutelare la salute e il ritorno in campo in totale sicurezza nel momento in cui le autorità governative lo permetteranno“.