Superlega, sentenza favorevole: arriva il parere positivo del Tribunale di Madrid

Real Madrid

Potrebbe essere una data storica che apre un 2023 già ricco di polemiche. La sentenza del tribunale di Madrid è netta e ribalta quanto detto fino ad ora: parere positivo alla Superlega e no alle sanzioni verso Real Madrid, Barcellona e Juventus. C’era grande attesa per questa sentenza, così come ironia nell’attendere un verdetto nella capitale spagnola direttamente interessata vista la presenza della forte società di Florentino Perez. Eppure, attraverso la lettura delle motivazioni, appare chiaro che il punto focale resta il mercato libero e la condanna del comportamento anti-competitivo di FIFA ed UEFA.

La vera partita adesso si giocherà nel mese di marzo in Lussemburgo. Lì andrà in scena la decisione finale della Corte Europea. Detto questo, però, la sentenza madrilena è importante per due aspetti: in primo luogo per il parere favorevole alla Superlega. In secondo luogo perché crea un precedente positivo che, di certo, non può passare in secondo piano. La Audiencia Provincial ha dato ragione ai membri della Superlega: dal Real Madrid al Barcellona passando per la Juventus che sta attraversando un momento difficile ad oggi.

Le motivazioni, come detto, sono importanti:” Affermare che fuori dall’ecosistema di Fifa e Uefa possa essere creato liberamente un torneo di calcio professionistico che sia in competizione con quelli di Fifa e Uefa è oltremodo ingenuo, perché Fifa e Uefa hanno un potere tale sul mercato, derivato da loro posizione di monopolio, che sono in grado di intimidire chiunque voglia organizzare un altro torneo. Cosa che hanno fatto attraverso comunicati ufficiali come quelli che hanno portato all’apertura di questa causa. Fifa e Uefa non possono giustificare il proprio comportamento anti-competitivo come se fossero gli unici depositari di determinati valori europei, soprattutto se la cosa serve loro per come scusa per sostenere un monopolio grazie al quale possono escludere o ostacolare l’iniziativa di chi aspira ad essere un suo competitor solo perché la cosa sconvolga la sua struttura e il suo modello di business”. Nessuna sanzione, quindi, in attesa del verdetto definitivo della Corte Europea.