Prima ufficiale sulla panchina del Milan. Non sarà un esordio banale per Sergio Conceicao che allenerà i rossoneri dopo l’esonero di Paulo Fonseca. Il portoghese sarà subito chiamato a rispondere presente nella semifinale di Supercoppa italiana contro la Juventus che schiererà, titolare, proprio suo figlio. Una sfida nella sfida che rende tutto ancor più affascinante al netto del valore di un big match assoluto. Il tecnico si è presentato, come di consueto, in conferenza stampa alla vigilia del match. Di seguito le sue dichiarazioni principali.
Come ha trovato la squadra?
“Ho trovato sinceramente una squadra che è umile, che vuole imparare, che vuole capire cosa deve fare dall’allenatore. Questo è molto importante, è la base per fare un lavoro di qualità secondo me. Abbiamo avuto poco tempo per lavorare ma siamo stati incisivi per trasmettere cosa serve”.
osa vuol dire iniziare con una partita come quella con la Juventus?
“Sono tutte partite diverse, anche pensando al mio passato da calciatore. Il timing è quello che è: se mi aveste chiesto se avrei voluto più tempo per lavorare e tutti i giocatori a disposizione, vi avrei risposto di sì. Ma lo sapevo da quando sono arrivato e non devono esserci scuse: dobbiamo affrontare la Juve a testa alta. Mancano ancora due allenamenti prima della partita, vogliamo essere incisivi su quello che vogliamo fare. Dobbiamo capire facilmente cosa è importante per la partita per cercare di vincere, per noi è fondamentale”.
Incontra subito suo figlio. Aggiunge emozione?
“Me l’hanno già chiesto: non sono per niente emozionato, sono un professionista. Sono solo raffreddato e ho avuto la febbre in questi giorni, se vedete gli occhi un po’ lucidi è per questo. A casa sono suo padre, domani mio figlio sarà un mio avversario: lui la penserà allo stesso modo, lo voglio battere come mi vuole battere lui. Spero di non farlo felice”.
Cosa pensa della Juve di Motta?
“Ha tanti giocatori di qualità, giovani e che lavorano. Che capiscono: è la squadra che ha subito meno gol in Serie A, lavora compatta e dobbiamo vedere come possiamo fare per smontare la loro organizzazione difensiva. Non voglio incastrare il talento, ma dobbiamo lavorare compatti come squadra. Solo così il calcio funziona”.
È stato paragonato ad Allegri, Conte, Simeone.
“Ho grandissimo rispetto per tutti ma tutti siamo diversi nel modo di intendere il calcio. Sono grandi allenatori quelli che ha nominato, hanno già dimostrato di essere di livello. Io sono convinto che devo portare risultati al Milan e devo essere giudicato in base a questo, dobbiamo reagire a partire da domani”.
Che idea ha per domani?
“Non posso dire le intenzioni che ho, altrimenti farei felice Thiago. Le altre supercoppe del Milan? Non importano, si sono disputate con un altro allenatore e adesso ci sono qui io. Pensiamo a fare il meglio domani”.