Serie B, Palermo: il resoconto del 2024 dei rosanero

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Il 2024 è stato un anno complicato per il Palermo. Presentatosi ai nastri di partenza degli ultimi due campionati di Serie B tra le squadre favorite per la promozione, il club siciliano ha mancato il traguardo della Serie A al termine della stagione 2023/24 e risulta in grande ritardo anche nella stagione in corso. Il clima di delusione nelle ultime settimane è esploso in una forte contestazione, che ha chiuso mestamente il 2024 dei rosanero. Un paradosso per una società che – forte della proprietà targata City Football Group – gode di una fortissima solidità economica e che nell’anno che si appresta a finire ha anche inaugurato un nuovo centro sportivo.

Dall’estate 2022 le aspettative a Palermo sono altissime. Il ritorno in Serie B dopo il fallimento del 2019 e l’acquisto della società da parte del City Football Group hanno riacceso fortissime le ambizioni di una piazza calda e dal bacino d’utenza notevole, rappresentativo della quinta città più popolosa d’Italia. Se il primo anno di Serie B, sotto la gestione di Eugenio Corini, è stato contraddistinto dalla parola d’ordine del “consolidamento”, alla seconda stagione tra i cadetti il Palermo si era attrezzato per essere competitivo per la promozione. Partiti fortissimo nella stagione 2023/24, però, i rosanero hanno poi subito una significativa e sostanziale flessione.

Punto di svolta della stagione 2023/24 è stato il match del 24 febbraio in casa della Cremonese, una diretta concorrente per la Serie A. Con il primo tempo chiuso sullo 0-2 a favore dei siciliani e la Cremonese con un uomo in meno per via di un’espulsione, la classifica provvisoria della Serie B segnava il Palermo in seconda posizione, posto utile per la promozione diretta. Tuttavia, con due gol subiti nel giro di pochi minuti a inizio ripresa, il Palermo perse l’occasione di espugnare lo “Zini”: 2-2 il finale. Da lì un crollo verticale e inarrestabile dei risultati fino all’esonero di Corini a inizio aprile. Al posto dell’ex capitano rosanero subentrò l’ex tecnico del Bari Michele Mignani. Sotto la guida del nuovo allenatore il Palermo ritrovò equilibrio in difesa, faticando però a inanellare risultati positivi. Il sesto posto finale, con l’accesso ai playoff, consentì ai siciliani un ultimo acuto, la fiammata della vittoria per 2-0 contro la Sampdoria nel primo spareggio. A questo risultato seguì la doppia sconfitta nella semifinale contro il Venezia. Stagione finita e ancora Serie B per i rosanero.

Determinata a migliorare i risultati della stagione precedente, la società siciliana in estate ha optato per significativi cambiamenti nell’area tecnica. In panchina fuori Michele Mignani e dentro Alessio Dionisi, reduce da tre stagioni in Serie A con il Sassuolo. Avvicendamento anche per quanto concerne il Ds, ruolo nel quale Leandro Rinaudo ha ceduto il posto a Morgan De Sanctis. Il mercato condotto da De Sanctis sotto la supervisione di Riccardo Bigon è stato incentrato sull’intenzione di rafforzare la rosa della stagione precedente, innestando sulla preesistente ossatura alcuni giocatori in grado di favorire il salto di qualità. Tra gli arrivi più importanti il difensore Nikolaou dallo Spezia, il centrocampista Blin dal Lecce e gli attaccanti francesi Henry dal Verona e Le Douaron dal Brest (quest’ultimo tra gli acquisti più onerosi dell’intera Serie B). Al termine di una telenovela durata tutta l’estate è rimasto in Sicilia anche il capitano e bomber Matteo Brunori, a lungo dato per partente in direzione Serie A.

Malgrado le ambizioni societarie ed il sostegno di massa della tifoseria, la nuova stagione del Palermo si è aperta molto male. Mai nelle primissime posizioni della classifica nel corso del girone d’andata, il Palermo ha subito un ulteriore peggioramento dei risultati nel corso del mese di dicembre. Dopo l’incoraggiante vittoria sullo Spezia, infatti, la squadra di Dionisi ha collezionato ben 4 sconfitte (Carrarese, Catanzaro, Sassuolo e Cittadella) intervallate da una sofferta vittoria col Bari. In classifica i siciliani sono lontani dalle ambizioni d’inizio stagione: il Palermo ha infatti chiuso il 2024 all’undicesimo posto, con un magro bottino di 6 vittorie, 6 pareggi e 8 sconfitte, con un attacco tra i peggiori del campionato a fronte di una difesa tra le più solide.

La recente sconfitta contro il Cittadella sembra aver messo fortemente a rischio la panchina di Dionisi ed anche il ruolo di De Sanctis. Il club sta riflettendo sulle alternative ed una decisione drastica potrebbe arrivare prima della ripresa degli allenamenti il 4 gennaio. La zona playoff dista 3 punti, quella playout 4. Gennaio, con il mercato di riparazione alle porte, sarà un mese determinante per una società che dal 2022 ad oggi ha già speso circa 80 milioni di euro tra mercato ed altri settori.

Tra le note positive dell’anno 2024 ci sono stati i fattori extra-campo, dalla crescita esponenziale del brand sull’asse New York-Manchester-Palermo alle infrastrutture. In aprile l’inaugurazione della “Palermo City Football Academy”, il nuovo centro sportivo con sede a Torretta, ha segnato un momento importante nella storia del club, che mai prima d’ora aveva posseduto un quartier generale di proprietà. Ora in cantiere la concessione per lo stadio “Renzo Barbera”, con l’ipotesi di una ricostruzione che va assumendo crescente concretezza grazie alle esplicite aperture del Comune di Palermo.

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