L’ipotesi emersa nelle ultime ore di disputare play-off e play-out non ha fatto per nulla breccia nei cuori dei club di Serie A. I motivi di questo rifiuto categorico sono principalmente tre: un cambiamento della formula in corso d’opera avrebbe come conseguenza una serie di ricorsi da parte delle società più penalizzate; non sarebbe logico far giocare anche poche partite se le condizioni sanitarie non permettono la ripresa del campionato; le pay-tv reclamerebbero uno sconto adeguato alla riduzione della stagione.
Queste ragioni sono valide e condivisibili, ma la questione più delicata riguarda il calendario diversificato per tutte le squadre della nostra massima divisione. L’opinione dei vari club è sicuramente condizionata dalle avversarie da affrontare che mancano all’appello e una dichiarazione forte è arrivata da Saverio Sticchi Damiani, presidente del Lecce.
“L’unico verdetto del campo che conosco è quello che arriva alla fine di tutte le partite. – ha detto il patron dei salentini – Fare direttamente un playoff o playout dopo quattro mesi di stop assomiglia più a un sorteggio. Ripeto, quando si parla di verdetti del campo gli unici possibili sono quelli che derivano dalla disputa di tutte le gare in programma. Vedo che è l’opzione principale condivisa da tutte le parti in causa. Mi auguro si parta in una data utile per arrivare alla fine, il 13 o il 20 giugno, e fosse necessario anche andando oltre il 2 agosto, ovviamente non troppo per non compromettere la stagione successiva”.