Serie A, scontro Lega – ASL: confusione, zone d’ombra e sistema che non funziona

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Si gioca, non si gioca. Partite rinviate o perse 0-3 a tavolino. Tanta, troppa confusione ed un 2022 che è iniziato nel caos. Mentre l’Europa e l’Italia fanno i conti con i danni dell’ondata della variante Omicron, il Covid ha messo in ginocchio anche le istituzioni sportive. Il paradosso italiano, però, è tutto un programma grottesco: mentre dalla Serie B fino ai campionati regionali e giovanili si attuano degli stop momentanei anche se con ritardo, il massimo torneo calcistico nazionale si ritrova a prendere delle decisioni a pochi minuti dall’inizio delle gare. La Lega, per la verità, aveva deciso di “non decidere”: nessun accenno alla raffica di positività ed un silenzio assoluto sulla prima giornata da disputare nel nuovo anno.

La luce dei riflettori è stata accesa dalle Asl locali specialmente sul match Juventus Napoli. Una situazione che è stata vissuta in toni campanilistici memori di quanto avvenuto lo scorso anno. Si è notata la totale assenza di comunicazione tra istituzioni sportive e sanitarie con un conseguente caos non indifferente. Da qui è nato un turno di campionato a metà: match rinviati, gare assegnate a tavolino, ricorsi e squadre che si sono ritrovate ad affrontare trasferte consapevoli che non avrebbero giocato. Per rispondere ai blocchi istituiti dalle Asl, la Lega ha diramato un comunicato in cui si è stabilito il nuovo protocollo: con almeno 13 calciatori ed un portiere si può scendere in campo senza far ricorso a rinvii o altre misure.

Il tutto in una seconda metà di stagione strapiena di impegni tra coppe europee, coppa Italia e naturalmente le gare di qualificazione della nazionale italiana. Risultati difficile poter trovare lo spazio per mettere in calendario tutte queste gare. Il dietrofront, però, è già dietro l’angolo. Secondo le anticipazioni di queste ultime ore, infatti, sono già quattro le gare che domenica non si giocheranno: Cagliari-Bologna, Torino-Fiorentina, Udinese-Atalanta. A rischio ci sarebbe anche la Salernitana che però punta al via libera. Da qui nasce la necessità di regole certe senza incorrere in situazioni del genere: un rimbalzo di responsabilità che non aiuta di certo lo svolgimento regolare del massimo torneo calcistico italiano. In fondo questa situazione si è creata solo in Italia mentre negli altri paesi i campionati hanno trovato delle soluzioni nonostante un’emergenza ben più pesante ed accentuata.