Sicuramente una delle sorprese di quest’ultimo campionato di Serie A, il Parma si è visto bloccare un cammino molto positivo. Se l’anno scorso la politica era “palla a Gervinho e pedalare”, quest’anno D’Aversa ha saputo formare un gruppo che lavorasse più collettivamente, anche grazie ad alcuni innesti mirati. Durante la finestra estiva di calciomercato la difesa viene puntellata sulle fasce dagli arrivi di Darmian, Laurini e Pezzella, mentre la zona centrale del campo si rinforza con il brasiliano Hernani, il regista Brugman e la giovane promessa Kulusevski, che nel corso della stagione si rivelerà un crack assoluto. Importante la riconferma di Inglese in avanti, così come l’arrivo di Cornelius, danese ex Atalanta. Tra le molte cessioni, gli addii più rilevanti sono quelli di Rigoni, Stulac e Ceravolo.
I ducali hanno l’onore di dare il via al nuovo torneo al Tardini contro la Juventus, che vince di misura grazie a un gol di Chiellini. Il primo successo arriva alla seconda giornata in casa dell’Udinese, ma il percorso non è del tutto lineare: prestazioni convincenti si alternano a cadute di stile parecchio preoccupanti. Il cambio di rotta avviene al 15^ turno, quando i crociati si impongono sul campo della Sampdoria, dando il via a un periodo ricco di soddisfazioni, in cui in sette gare arrivano quattro en-plein, tra cui quello molto prestigioso al San Paolo contro il Napoli nella gara d’esordio di Gattuso sulla panchina azzurra. Questo filotto positivo catapulta il Parma a ridosso della zona Europa, ma l’obiettivo rimane la salvezza e per questo motivo la squadra di D’Aversa rallenta la sua corsa, mantenendo comunque un’ottima posizione di classifica al momento dello stop.
Il talento che più si è messo in luce nella prima parte della stagione è senza dubbio Dejan Kulusevski. Lo svedese era stato girato in prestito dall’Atalanta in estate per permettergli di giocare con più continuità. A Collecchio il ragazzo incontra fin da subito la fiducia del mister, che ripaga nel giro di poche gare. La classe che mostra sul terreno di gioco è merce rara e durante la sessione invernale la Juventus brucia sul tempo tutte le concorrenti, aggiudicandosi il classe 2000 per una cifra pari a 35 milioni di euro (più bonus).