La stagione 2024/2025 dell’U.S. Lecce è stata un’autentica montagna russa, vissuta tra incubi sportivi e un finale da favola. Un’annata cominciata nel peggiore dei modi e conclusa con una salvezza che ha il sapore del miracolo.
L’inizio di campionato è stato traumatico per i giallorossi: due sconfitte nelle prime due giornate, sei gol subiti e zero segnati, a testimoniare una squadra fragile e disorientata. Gli episodi negativi non sono mancati: Lecce-Parma, finita 2-2 con due gol subiti nei minuti di recupero dopo essere stati avanti 2-0 fino al 92’, è l’emblema delle difficoltà salentine. Ancor più pesanti sono stati il crollo casalingo contro la Fiorentina (0-6) e la sconfitta contro il Milan, con tre gol incassati in appena tre minuti.
Anche le vittorie, poche e sofferte, non hanno convinto: l’1-0 sul Verona, nonostante due uomini in più, è stato giocato con evidente timore. La mancanza di fiducia ha portato al culmine nella 12ª giornata, dopo il pareggio contro l’Empoli, quando la società ha deciso di esonerare Luca Gotti.
Con l’arrivo di Marco Giampaolo, il Lecce ha trovato una nuova identità. Nonostante una situazione complessa e diversi infortuni, il tecnico ha saputo restituire ordine e compattezza alla squadra. La sua gestione ha portato 8 punti fondamentali, permettendo al Lecce di chiudere il girone d’andata al 17º posto con 17 punti, frutto di 11 gol segnati e ben 31 subiti. La zona retrocessione era vicinissima, ma lo spiraglio per restare in Serie A restava aperto.
Nel girone di ritorno, i salentini hanno lottato con le unghie e con i denti, ma è nel finale di stagione che è avvenuta la vera svolta. Con un pareggio contro il Verona e due vittorie di prestigio contro Torino e Lazio, il Lecce ha conquistato 7 punti in tre gare, mettendo in cassaforte una salvezza che sembrava ormai insperata.
Il campionato si è chiuso con il Lecce al 16º posto, a pari merito con il Parma, con 34 punti complessivi. Nonostante il quarto peggior attacco d’Europa (appena 16 reti segnate nel girone di ritorno), i giallorossi sono riusciti a evitare la retrocessione: un risultato che vale oro.
Il Lecce 2024/2025 sarà ricordato come il simbolo della sofferenza, ma anche della tenacia. Una squadra spesso in balia degli eventi, che ha saputo però ricompattarsi nel momento decisivo. Il merito va anche a Marco Giampaolo, capace di rimettere in piedi un gruppo sull’orlo del baratro. Ora servirà costruire sul finale di stagione per evitare di vivere un altro campionato al cardiopalma.