Serie A, Lazio-Milan: probabili formazioni e conferenze stampa

s.s. lazio

Vigilia di campionato per il Milan che, domani, affronterà il big match in casa della Lazio. Una sfida che potrebbe essere decisiva nella corsa allo scudetto contro l’Inter. Le probabili formazioni del match e le dichiarazioni più importanti dei due allenatori.

Le probabili formazioni di Lazio – Milan

LAZIO (4-3-3): Strakosha; Lazzari, Luiz Felipe, Acerbi, Hysaj; Luis Alberto, Leiva, Basic; F. Anderson, Immobile, Zaccagni. Allenatore: Sarri.

MILAN (4-2-3-1): Maignan; Calabria, Kalulu, Tomori, T. Hernandez; Bennacer, Tonali; Saelemaekers, Kessie, Leao; Giroud. Allenatore: Pioli.

Le parole di mister Pioli in conferenza stampa

Qual è la sensazione dello spogliatoio?
“I nostri tifosi hanno già vinto lo Scudetto: sono i migliori. Ci coccolano, ci stimolano, ci motivano e averli domani in così numerosi non può che darci ulteriore spinta. Non conta come sta la squadra, ma conta ciò che vogliamo e ciò che vorremmo fare domani sera”.

Ti auguri che gli spazi lasciati dalla Lazio possano esaltare i tuoi attaccanti?
“Affrontiamo una squadra dal potenziale offensivo veramente importante, ma con altri giocatori con molta qualità. Servirà una prestazione di alta qualità: se riusciremo a palleggiare bene potremmo trovare spazi importanti. Tutti gli infortuni che abbiamo avuto, soprattutto a metà stagione, ci hanno impedito qualche rotazione, ma ora non conta niente ciò che è stato fatto perché siamo concentrati su ciò che dobbiamo fare domani sera”.

Come segnare di più?
“Abbiamo segnato meno di quello che potevamo segnare, visti i nostri indici di pericolosità. Non dimentichiamoci due cose: siamo primi o secondi ora e nel 2022 siamo davanti assieme alla Juventus, quindi vuol dire che c’è un certo equilibrio. Vogliamo star lì fino alla fine e vincere tutte le partite”.

Che forma fisica ha il Milan?
“Ottima, stiamo bene sicuramente. Nelle due precedenti con la Lazio eravamo stati ottimi sia sul piano fisico che sul piano tecnico”.

Il Milan non vive per ricordare, ma per creare ricordi: Pioli si accorge di vivere momenti diversi rispetto a quelli sempre vissuti?
“Si, è normale e deve essere così. In questo momento l’anno scorso non sapevamo se arrivavamo tra le prime quattro, quest’anno vogliamo giocarci lo scudetto. C’è in tutti noi tensione ed emozione, voglia di andare oltre i nostri limiti per prenderci qualcosa che ad inizio anno sembrava impossibile. Serve sempre il cuore caldo e la testa molto fredda”.

Le parole di mister Sarri in conferenza stampa

76 gol segnati dalla Lazio in stagione, ma 0 contro il Milan: è un caso?
“Il Milan è una squadra forte e prende un numero limitato di gol. Ci abbiamo fatto due partite che loro hanno vinto agevolmente. La distanza era netta, vediamo di assottigliarla. Spero che domani sarà una partita diversa, in entrambe le gare giocate con loro in pochi minuti abbiamo preso 2 gol”.

C’è rammarico per l’occasione mancata col Torino?
“Non bisogna pensare sempre e solo gara per gara. Nelle ultime 12 partite abbiamo fatto 24 punti, 13 nelle ultime 6. Col Torino abbiamo sbagliato qualcosa, ma la mia squadra sta dando segnali di crescita. E poi il Torino è forte, ha pareggiato con Milan e Juventus, può farlo anche con noi soprattuto se non entriamo in campo con le giuste distanze”.

La protesta dei tifosi influenza la squadra?
“Non penso, anche perché noi non conosciamo i dettagli, credo sia una cosa che venga da lontano e non posso giudicare. A noi interessa avere un sostegno nello stadio, come abbiamo sempre avuto. Sarebbe determinante, altrimenti la mancanza può farsi sentire”.

Il finale di stagione della Lazio può condizionare il suo futuro?
“Mi lascio condizionare dalle parole del presidente. Il contratto non conta. Posso avere anche 10 anni di contratto, ma se non sono più in sintonia con il programma e l’ambiente non rimango. Oppure viceversa: posso avere un mese di contratto ma estrema voglia di restare a tutti i costi perché sono in sintonia con tutto. La posizione finale termometro del mio lavoro? Sarebbe più preoccupante arrivare al 5° posto senza aver la sensazione di aver costruito qualcosa che arrivare 8° ma con la consapevolezza di aver costruito per il futuro”.

Quanto e cosa manca alla Lazio per colmare il gap con le big?
“Il passo per diventare forti, per ora non lo siamo stati, almeno per l’altissima classifica. Ma è un problema decennale: negli ultimi 7-8 anni, quando non c’erano Inter e Milan, la Lazio ha fatto la Champions una volta sola. Ora che sono rientrare le milanesi è più complicato”.