Serie A, Juventus: la crisi bianconera tra sconfitte e mercato

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Un punto in tre partite e la consapevolezza di aver perso qualsiasi punto di riferimento. E’ una Juventus smarrita quella che ha iniziato la nuova stagione con alla guida Max Allegri. Il ritorno del tecnico livornese era tanto atteso da stampa e tifosi dopo le ultime due annate difficili con Sarri e Pirlo. Tuttavia, nel giro di poche settimane, la situazione è precipitate sotto tutti i punti di vista: economico, sportivo e del calciomercato. Il “caso Ronaldo” racchiude tutto ciò che è andato male negli ultimi anni: dalla scarsa programmazione al restyling societario fino all’evidenti e notevoli perdite a bilancio.

L’addio di CR7 ha sorpreso un po’ tutti, meno gli osservatori attenti che già da qualche tempo avevano intuito il malcontento del talento portoghese. Così, come se fosse un gioco del destino, nel pomeriggio in cui il 37enne torna ad Old Trafford siglando una doppietta, una Juventus in assoluta emergenza tecnico perde contro il Napoli. Una sconfitta che fa ancora più male perché arrivata con due evidenti errori gravissimi. Un sintomi di poca convinzione e tranquillità come dimostra l’inizio di stagione di Szczesny per fare un esempio lampante. Il portiere polacco, considerato tra i migliori in Europa, ha perso totalmente fiducia nei propri mezzi nonostante l’investitura di Max Allegri: proprio il tecnico ha voluto fortemente la sua permanenza bloccando l’assalto bianconero a Donnarumma. Sulla sconfitta di Udine e quella di Napoli pesano tantissimo i suoi errori.

Da un veterano passiamo al nuovo acquisto Moise Kean: il ritorno del classe 2000 è un bel messaggio sia dal punto di vista del club che della nazionale. Reduce da una doppietta con la maglia azzurra, gli ultimi minuti al “Diego Maradona” sono stati da incubo con il colpo di testa sciagurato che ha aperto le porte al goal vittoria di Koulibaly. Insomma c’è tanto lavoro da fare ed Allegri avrà il compito di resettare tutto, anche se lo stesso tecnico ha ceduto al nervosismo nel post partita contro Spalletti. Nel frattempo la società deve mettere in piedi un nuovo progetto vincente: i 191 milioni di debiti rappresentano una voragine pesante. Riprogrammare e porsi degli obiettivi concreti è l’unica strada da percorrere.