Dall’incontro tra Federazione e Comitato Tecnico Scientifico nessuna decisione ufficiale sulla ripartenza del campionato. Resta il nodo tamponi e positività dei calciatori.
Chi si aspettava indicazioni certe sulla ripresa del campionato dal vertice Figc-Cts di questo pomeriggio è rimasto deluso. Il destino della Serie A resta ancora incerto a due mesi dallo stop ai campionati imposto dall’emergenza coronavirus.
Restano infatti due ostacoli principali alla definizione di un programma che possa riportare alla normalità il calcio italiano. Il primo è il nodo legato alla disponibilità di tamponi in diverse regioni italiane, l’altro riguarda invece la gestione dei attualmente positivi o che potrebbero diventarlo e la relativa quarantena da osservare. Due tematiche su cui i membri di Federazione e Comitato Tecnico-Scientifico si sono interrogati, rimandando tutto alla relazione degli scienziati, chiamati ad esporsi sull’argomento.
Al momento il protocollo Cts riguarda solo gli allenamenti individuali. Il passaggio seguente alle sessioni di gruppo, fondamentali per ripartire con il campionato, dovrà essere accordato da ulteriori analisi e valutazioni. La palla passerà poi direttamente al governo con una relazione inviata al ministro della Salute Roberto Speranza.
E proprio Speranza al termine dell’incontro ha dichiarato: “E’ stato un confronto molto importante e approfondito. Speriamo si siano risolte le problematiche emerse nei giorni scorsi e che il 18 maggio – compatibilmente con l’andamento dell’epidemia – possano riprendere gli allenamenti di squadra“.