Serie A, Fiorentina: lo stato di salute al termine della sosta

Fiorentina-Rapid, probabili formazioni

La Fiorentina ha messo nel mirino la data di domenica 17 settembre, giorno in cui il Franchi attenderà trepidante lo scontro diretto con l’Atalanta. In queste settimane Italiano ha dovuto rinunciare a ben sette giocatori, tutti convocati dalle rispettive nazionali. Le notizie peggiori per il tecnico della Viola sono arrivate dal Sud America, dove Yerry Mina ha rimediato un pesante infortunio nell’amichevole tra Cile e Colombia, lasciando il campo in lacrime. È andata decisamente meglio agli argentini, che hanno ottenuto due vittorie consecutive. Beltran ha avuto un ruolo marginale rimanendo in panchina per 180 minuti, mentre Nico Gonzalez è stato un assoluto protagonista partendo sempre titolare e realizzando anche un gol contro la Bolivia.

Le prestazioni dei nazionali

Mentre i sudamericani cercavano la qualificazione ai prossimi Mondiali, Christian Kouame ha centrato quella in Coppa d’Africa con la sua Costa d’Avorio. Per lui solo due minuti in campo contro il Lesotho, mentre la sua titolarità con il Mali è stata limitata dalla sospensione del match a causa del maltempo. Nikola Milenkovic è rimasto in campo per novanta minuti nella vittoria della sua Serbia contro la Lituania, compiendo un ulteriore passo verso la qualificazione agli Europei. Discorso simile per Cristiano Biraghi, subentrato in entrambe le gare disputate dall’Italia. Kayode invece non è sceso in campo con l’under 21, guardando dalla panchina le partite con Lettonia e Turchia.

I pensieri di Italiano

In queste settimane Italiano ha potuto osservare più da vicino gli ultimi arrivati, cercando di risolvere alcuni ballottaggi che rischiano di accompagnarlo per il resto della stagione. In vista di domenica si è infatti rinnovato il testa a testa tra Terracciano e Christensen per difendere i pali della Viola. Il portiere italiano al momento appare leggermente favorito, ma il tecnico probabilmente prenderà una decisione solo a ridosso della partita. Discorso simile tra Nzola e Beltran, con l’angolano che potrebbe ripartire dal primo minuto avendo potuto lavorare sotto lo sguardo vigile di Italiano.