E’ quello che teme la Federazione inglese se l’emergenza Covid-19 farà saltare i test-match del prossimo autunno. Gli incontri della nazionale maschile valgono l’85% delle entrate.
Il coronavirus rischia di mettere sul lastrico il rugby inglese. In ballo, infatti, ci sono 122 milioni di euro che potrebbero andare in fumo se i test match del prossimo autunno dovessero saltare a causa dell’emergenza Covid-19. A lanciare l’allarme è il direttore esecutivo Bill Sweeney, durante un suo intervento nell’audizione alla commissione del Governo.
In particolare, l’85% delle entrate della Federazione provengono dalle partite della nazionale maschile. Nei prossimi mesi, l’Inghilterra dovrebbe infatti ospitare Nuova Zelanda, Tonga, Argentina e Australia. Ma non ci sono certezze sulle effettive possibilità di svolgere tali incontri.
Nessun segnale neanche sui ricavi del Sei Nazioni. La nazionale inglese dovrebbe recuperare il match con l’Italia in programma a Roma, ma se ciò non dovesse accadere il torneo non verrà completato. Intanto, per tamponare le perdite, ridotte in caso di disputa delle gare a porte chiuse, Sweeney, il ct Eddie Jones e altri componenti della Federazione si sono ridotti lo stipendio del 25%. Per il 60% dei dipendenti, invece, rimane il rischio licenziamento.