La ripresa dei campionati al centro del Consiglio della Federazione Italiana Rugby che si è riunito ieri pomeriggio. I vertici federali hanno avanzato le prime proposte in merito alla stagione 2020-2021 con l’indicazione delle nuove date in cui dare ufficialmente il via libera all’attività agonistica. Un programma di massima che tiene senz’altro conto della pandemia Covid e di un possibile ritorno alla fase emergenziale.
Per quanto riguarda la ripartenza del Top 12 sono al momento in valutazione tre diverse opzioni. La prima vede l’inizio del torneo il prossimo 26 settembre con l’ultima giornata prevista il 16 maggio. La Coppa Italia, invece, sarebbe composta da quattro gironi da tre squadre con semifinali di andata e ritorno e finalissima per un totale di sei giornate. Campionato di 25 giornate con girone unico all’italiana, semifinali di andata e ritorno e finale.
La seconda possibilità non prevede la Coppa Italia. Il Top 12 inizierebbe il 7 novembre e si concluderebbe il 30 maggio con girone unico all’italiana di 25 giornate con semifinali di andata e ritorno e finale. Più rivoluzionaria la terza ipotesi: niente Coppa Italia e ripartizione in conference del torneo con due giorni da sei squadre ciascuno con andata e ritorno tra le componenti dello stesso raggruppamento mentre i match con le compagini dell’altro girone prevedono solo la gara d’andata. Previste anche qui semifinali di andata e ritorno e successiva finale con 19 giornate in tutto. Data di inizio il 9 gennaio e conclusione il 30 maggio.
Serie A e serie B invece potrebbero iniziare tra il 18 ottobre e il 6 dicembre, ma nuovi dettagli si avranno da un altro Consiglio federale. In standby il campionato femminile le cui sorti dipendono anche dai recuperi delle competizioni internazionali e dalle qualificazioni alla World Cup 2021.