Qualificazioni mondiali, Israele-Italia 4-5: il day after

Nazionale Italiana

Difficile analizzare un match del genere, anche perché non era mai successo nella storia della nazionale di assistere a due gare consecutive con almeno cinque goal segnati. Nel giro di pochi giorni, però, le parole sull’Italia ed i pareri sono opposti a testimonianza che il progetto resta in bilico e con tante falle. Se il 5-0 sull’Estonia aveva riportato entusiasmo anche nel nuovo approccio tattico e tecnico degli azzurri guidati da Gattuso all’esordio, il 4-5 contro Israele ha riportato i facili voli pindarici tutti ad una condizione di profonda riflessione.

Tralasciando tutte le polemiche della vigilia, che si ripresenteranno anche per il match di ritorno per i ben noti motivi extracalcistici, l’Italia si deve tenere stretto solo il risultato ed i tre punti conquistati. Di fatto si è rischiato in Ungheria di salutare definitivamente il primo posto e di dover lottare per i playoff. Tutto maledettamente difficile perché l’Italia vista contro Israele è una squadra che, oggettivamente, non può pensare di ottenere una qualificazione al prossimo Mondiale 2026. Sbagliato l’approccio, poca grinta, una difesa disastrosa ed un centrocampo costantemente costretto ad inseguire. Cosa c’è quindi da salvare di questa partita ormai andata in archivio?

Oltre all’intera posta come specificato in precedenza, ciò che sta convincendo maggiormente è il reparto offensivo. L’Italia ha trovato una sua dimensione sia nel modo di attaccare sia nel modo di incidere. Certo ci si attende la controprova contro difese più importanti ma siglare dieci goal non è da sottovalutare. In particolare, attendendo Scamacca, Kean e Retegui sono usato sicuro e rappresentano delle certezze. Poi ci sono gli esterni che non mancano a questa nazionale così come il jolly Raspadori capace di incidere sempre da subentrato. Passando alle note negative, invece, il centrocampo ha fatto un deciso passo indietro sia in termini di qualità che di quantità. Il goal di Tonali ha salvato tutta la squadra da un “disastro” sportivo. Servirà ben altro nei prossimi impegni come anche una soluzione in difesa. Di Lorenzo già con Spalletti aveva dimostrato di non riuscire a mantenere un alto standard di prestazione mentre Bastoni e Dimarco nella difesa a quattro perdono tutto il loro potenziale. Il Ct Gattuso si trova ad un bivio: continuare con il 433 o trovare un’alternativa tornando alla difesa a tre.