Non ci sarà gara 7. I Boston Celtics sono caduti, per la terza volta consecutiva, ed hanno alzato bandiera bianca di fronte allo strapotere dei Golden State Warriors. La squadra di coach Kerr è campione NBA aggiudicandosi le finals per 4-2 e ottenendo il quarto titolo negli ultimi otto anni. Numeri da record in una stagione particolare, la prima che ha condotto all’anello senza essere la squadra favorita. Un’altra prova di grande efficacia offensiva e difensiva che ha annichilito il TD Garden nonostante un parziale iniziale dei padroni di casa di 14-2. Poi gli ospiti hanno preso il largo sfruttando un’altra grande gara del gruppo impreziosita dal solito Steph Curry. Il numero 30, alla quarta vittoria dell’anello, aggiunge anche il tanto bramato titolo di MVP delle Finals. Un riconoscimento che, nelle tre volte precedenti, era stato assegnato a Kevin Durant due volte ed ad Andre Iguodala. Brutta batosta per i Boston Celtics che con grande amarezza ci riproveranno il prossimo anno con la consapevolezza di avere un gruppo giovane ed ancora inesperto per questi livelli.
Il tabellino di gara 6 Boston Celtics – Golden State Warriors 90-103
Boston: Brown 34 (7/12 da due, 5/11 da tre, 5/6 tiri liberi), Horford 19, Tatum 13. Rimbalzi: Horford 14. Assist: Smart 9.
Golden State: Curry 34 (6/10, 6/11, 4/4 tl), Wiggins 18, Poole 15. Rimbalzi: Green 8. Assist: Green 8.
Le parole dei Golden State Warriors
Kerr:” Sono tutti titoli speciali, questo però è stato il più incredibile considerando cosa abbiamo passato negli ultimi due anni e tutte le incognite legati agli infortuni. Abbiamo messo un nuovo gruppo attorno al nostro nucleo storico, ma è stato speciale vedere quanto lontani i nuovi sono riusciti ad arrivare. Serve una squadra per vincere, ce l’abbiamo fatta col gruppo”.
Curry:” Questo titolo è diverso dagli altri. Gli ultimi 3 anni sono stati incredibili, ne abbiamo passate tante pensando di poter tornare su questo palcoscenico. E ora abbiamo 4 titoli, io, Drayomond, Klay e Andre. È speciale tutto questo, speciale esserci riuscito con questo gruppo. Gli ultimi due mesi nei playoff sono stati un’emozione continua dentro e fuori dal campo. La affronti ogni giorno per realizzare un sogno, ti viene la pelle d’oca solo ripensando a tutto quello che hai passato. Questo titolo si porta dietro tante emozioni ed è quello che lo rende diverso dagli altri. Ricordo ancora tutti quelli che dubitavano di noi, e invece ora siamo di nuovo su quel palco: è surreale. Non sapevo cosa aspettarmi da questa stagione. Due mesi fa ero infortunato, eravamo in difficoltà ma ci siamo detti che dovevamo salire di livello al momento giusto. E ce l’abbiamo fatta, perché la nostra identità è la cosa che conta di più”.
Le parole dei Boston Celtics
Udoka:” In questo momento fa molto male. questa è un’esperienza che ci servirà per la nostra crescita. Se vogliamo diventare una squadra come Golden State dobbiamo migliorare, lo sappiamo e lavoreremo per questo. Il futuro è certamente roseo, siamo riusciti a cambiare direzione alla stagione e il nostro progetto è agli inizi. Le fondamenta le abbiamo costruite, adesso dobbiamo fare il salto di qualità”.
Tatum:” È troppo facile in questo momento dire che avremmo dovuto fare cose diverse – dice la superstar dei Warriors – dobbiamo accettare la sconfitta e pensare a fare progressi. Io sicuramente avrei dovuto fare qualcosa di più, ma questi discorsi servono a poco. Ci abbiamo provato ma non è stato sufficiente”.
Brown:” Abbiamo avuto diverse opportunità ma non siamo riusciti a sfruttarle sul 2-1 nella serie le cose sarebbero potute andare in modo diverso. La verità è che non siamo stati maturi abbastanza, dobbiamo fare progressi e lo sappiamo bene. Comunque sia sono orgoglioso di quello che ha fatto la squadra in questa stagione”.