Tra le squadre più forti dii sempre, candidata al titolo ma finita in una crisi profonda. I Brooklyn Nets hanno inanellato la sesta sconfitta di fila e si apprestano a vivere la vicina pausa dell’All Star Game con tanti dubbi e poche certezze. Solitamente il mese di febbraio, nella regular season, diventa momento chiave per dare la svolta in una stagione con vista playoff. E’ chiaro che nel caso dei Nets non si può prescindere dal pensiero di voler andare a vincere questo anello specialmente per il roster costruito.
Eppure la squadra di coach Nash sta vivendo quello che è successo a molti super team di quest’ultima generazione. Tante stelle ma poco gruppo con scarso equilibrio ed amalgama pari allo zero. Non bastano i nomi per trionfare in NBA, servono anche testa, cuore e tanto coraggio. Così suona come un grande campanello d’allarme questa striscia negativa in un momento topico della stagione. Preoccupa tanto l’atteggiamento di squadra ma anche il rapporto controverso tra il trio delle meraviglie Durant, Harden ed Irving. Nel frattempo l’ex Golden State Warriors è fuori per infortunio al pari di Harris ed Aldridge, due uomini di sistema fondamentali.
La sconfitta contro i Kings di ben dieci punti ha certificato tutto questo visto il valore modesto degli avversari. Suonano come un campanello d’allarme anche le parole di Harden stesso:” Non c’è molto da dire, dobbiamo smetterla di parlare. A volte giochiamo decisamente bene, altre malissimo, bisogna trovare un po’ di equilibrio. Ci sono assenze importanti ma dobbiamo sicuramente fare meglio”. Il rientro di Irving non ha risolto i problemi che rimangono davvero importanti. I Nets dovranno necessariamente modificare l’approccio difensivo e non essere solo una squadra potenzialmente ingiocabile a livello d’attacco. Toccherà a coach Nash lavorare per rimettere tutti i pezzi del puzzle al proprio posto.