Nella serata di ieri, al Meazza di Milano, si è svolta la finalissima di Nations League tra Spagna e Francia. Dopo aver superato l’ostacolo Italia, la squadra di Luis Enrique ha dovuto arrendersi dinanzi agli uomini di Deschamps, che hanno trionfato grazie alle reti siglate da Benzema e Mbappé. Per l’ex tecnico di Juventus e Marsiglia si tratta del secondo trofeo conquistato sulla panchina della nazionale d’Oltralpe, dopo il successo al Mondiali di Russia di tre anni fa.
“È stata una bellissima partita. Stasera si sono affrontate due grandi squadre, con grandi qualità” aveva commentato il ct francese al termine dell’incontro. In effetti, il tasso tecnico in campo era davvero alto, sia da una parte che dall’altra, anche se sul fronte iberico molti elementi sono all’inizio del proprio percorso di maturazione, quindi serve tempo perché possano arrivare al livello dei campioni di cui dispone già ora la Francia. I Bleus sembrano aver ritrovato serenità e coesione dopo la cocente delusione rimediata all’Europeo, con l’eliminazione agli ottavi di finale per mano della Svizzera. Durante la rassegna continentale, si era percepita alta tensione e pochissima unità d’intenti. Eppure, pochi mesi più tardi ecco che ci si ritrova ad ammirare una Francia brillante e intenzionata a giocare un ruolo da protagonista al prossimo campionato del mondo.
La Spagna, invece, esce sconfitta ma fedele al proprio stile di gioco. Un’idea che Luis Enrique sta portando avanti da tempo e che, piano piano, sta inculando anche nei talenti in erba. Già contro gli azzurri, complice anche la superiorità numerica, le Furie Rosse avevano messo in pratica i dettami dell’ex allenatore di Roma e Barcellona, che aveva dichiarato nel post-gara: “Abbiamo sempre giocato allo stesso modo. Sono molto felice e orgoglioso dei miei giocatori. Sono stati in grado di difendersi da uno dei migliori attacchi del mondo, se non il migliore”. Si è aperto un nuovo ciclo, ma se verrà seguita questa linea, la Spagna potrà togliersi grandi soddisfazioni.