Nations League, Germania-Italia 3-3: il day after

Nazionale italiana

Amarezza per quanto avvenuto e per come si è evoluta questa gara di ritorno per i quarti di finale di Nations League. L’Italia evita la sconfitta nel clima “infernale” di Dortmund e porta a casa un pareggio che non basta contro la Germania. Eppure il 3-3 finale fotografa una gara sicuramente pirotecnica e divertente ma anche con ombre ed interrogativi che devono spingere ad analizzare il futuro prossimo dell’Italia specialmente in ottica Mondiale 2026. Adesso si affronterà la Norvegia e un raggruppamento che non dovrà essere sottovalutato per ottenere il primo posto e il pass per una manifestazione che manca da troppo tempo in Italia.

Al netto di questo il doppio confronto con la Germania ha mostrato il potenziale che questa nazionale italiana ha sicuramente ma anche quelle lacune che dovranno essere colmate con la speranza che possa esserci una rapida crescita di alcuni calciatori o di nuovi giovani in rampa di lancio. Ciò che va cancellato assolutamente è il primo tempo di Dortmund. La Germania ha dominato in lungo e largo con un 3-0 nettissimo. Di fatto appare abbastanza contestabile la scelta della formazione iniziale con un 352 magari poco “pesante” in termini di leadership. Tuttavia è proprio l’atteggiamento ad essere sbagliato per i ragazzi di Spalletti che si schiacciano e subiscono fin dai primi secondi. I goal sono la naturale conseguenza: dal rigore di Kimmich passando, sei minuti dopo, per il clamoroso goal di Musiala da calcio d’angolo con tutti gli azzurri distratti dalle proteste. Una scena da dimenticare difficile da spiegare in contesti dilettantistici figuriamoci a livello di nazionali maggiori. Al 45′, poi, ci ha pensato Kleindienst ancora di testa a punire l’Italia di fatto decidendo la qualificazione tra andata e ritorno.

L’inserimento di Frattesi e Politano ad inizio ripresa per un Gatti in difficoltà ed un Maldini, quasi fuori contesto, ridanno una fisionomia all’Italia capace di trovare coraggio. Baricentro alzato e gara riaperta dal solito Kean. Il classe 2000 si conferma l’attaccante italiano migliore al momento vista l’assenza di Scamacca e l’infortunio di Retegui. L’ex Juventus sta vivendo una stagione magica e la doppietta certifica tutto questo. Potenza, precisione, tecnica, se continuerà con questa concentrazione potrà diventare un calciatore potenzialmente devastante ed estremamente utile al gioco di Spalletti. Poi c’è anche Raspadori totalmente ritrovato nel ruolo di seconda punta come già avviene con Conte nel Napoli. Le polemiche non si spengono per il rigore non concesso da Di Lorenzo, dopo l’annullamento da parte del VAR. Avrebbe riaperto, probabilmente, anche il discorso qualificazione ma alla fine il 3-3 è ancora un penalty proprio con Raspadori che evita la pesante sconfitta.

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