Il suo infortunio ha gettato nello sconforto tutto l’ambiente napoletano. Gli azzurri non hanno vissuto un ultimo mese di campionato facile a causa delle tante assenze, dei casi di positività dal Covid e dei risultati non esaltanti. A pesare sicuramente la mancanza di Viktor Osimhen l’uomo simbolo del reparto avanzato viste le difficoltà fisiche di Mertens ed un Lorenzo Insigne influenzato anche dalla situazione rinnovo contratto. L’attaccante ha subito un brutto infortunio facciale nel big match contro l’Inter, perso a San Siro.
Dopo l’operazione, è partito l’iter del recupero tra tanti annunci e poca chiarezza. Si è parlato di diversi mesi, prima dell’apporto della mascherina. Osimhen ha ripreso a lavorare in solitaria a Castel Volturno. In tutta questa situazione l’altro argomento principale è quello della Coppa d’Africa: dopo aver sperato nel rinvio della competizione a causa del Covid, la federazione africana ha confermato la competizione. Il Napoli perde così giocatori fondamentali quali Koulibaly, Anguissa ed ovviamente Osimhen. Giunti a questi giorni, l’attaccante è rientrato in Nigeria per la sosta natalizia. Tuttavia nelle ultime ore è successo tanto.
Mercoledì ci sarà il raduno della Nigeria per la Coppa d’Africa ed Osimhen è stato convocato. Per rispondere alla convocazione, però, l’attaccante dovrà ritornare a Napoli per ricevere il via libera e superare gli accertamenti riguardanti lo zigomo e l’orbita oculare. La visita è fissata per venerdì 31 dicembre nella città campana. Solo dopo gli accertamenti clinici, il il professor Giampaolo Tartaro potrà dare il via libera. E’ stato proprio quest’ultimo ad operare Osimhen lo scorso 23 novembre. Naturalmente questi momenti sono molto delicati: il calciatore vorrebbe partecipare alla competizione, la Nigeria non vorrebbe rinunciare al suo uomo simbolo ma la condizione clinica non è delle più facile da affrontare. Di certo il Napoli preferirebbe averlo a disposizione a casa per poterlo rilanciare in campionato al momento opportuno. Insomma tutto ancora può succedere in una vicenda sempre più ingarbugliata.