L’imprevedibilità è il marchio di fabbrica della Moto Gp 2020, parlano i numeri: 11 piloti diversi a podio nelle prime 5 gare, un record che non si registrava dal lontano 1974. Il Gp di Stiria non ha fatto eccezione con il trionfo del portoghese Oliveira che conquista per la prima volta il gradino del podio più alto. Con la sua Ktm sfrutta il fattore casa e si inserisce nella bagarre tra Miller e il favorito, vista la pole di ieri, Espargarò, rispettivamente secondo e terzo classificato.
Gara emozionante che ha raggiunto il culmine di adrenalina quando a dodici giri dal termine è stata sventolata la bandiera rossa con Vinales costretto a lanciarsi dalla moto a 210 chilometri orari a causa di un problema ai freni della sua Yamaha. Lo spagnolo per fortuna non ha riportato alcuna ferita nonostante il pericolo corso.
Tra gli italiani sorride solo Dovizioso con il quinto posto nella classifica finale, Rossi fallisce la rimonta terminando solo nono e pagando a caro prezzo la caduta durante le qualifiche. Poi spazio a Petrucci, undicesimo, e al quindicesimo posto di Morbidelli. Proteste invece in casa Suzuky dopo il podio sfiorato da Mir. “La regola del track limit non mi piace – ha detto il Team Principal Davide Brivio – ma purtroppo c’è e quindi va rispettata. Faremo reclamo? Ho segnalato la cosa alla Direzione gara, ora vedremo cosa dicono. Oltre al danno la beffa: stavamo conducendo una gara che probabilmente stava finendo bene. Bandiera rossa, va bene. Ma poi anche la beffa”.