Settimo giorno dei mondiali d’atletica leggera che va in archivio tra sorprese, colpi di scena e splendide prestazioni. Una giornata che ha regalato soddisfazioni all’Italia ma non solo considerando anche le altre finali disputate. Partendo dai nostri colori, però, abbiamo conquistato delle finali importantissime anche a sorpresa per certi versi. Nel salto triplo si contenderanno il podio e una medaglia Emmanuel Ihemeje e Andrea Dallavalle. Il primo, 23enne bergamasco, è di casa negli Stati Uniti provenendo dalla Oregon University. Con un risultato di 17.13 ha centrato la terza miglior performance serale.
A trovare la finale anche Elena Bellò negli 800 metri. La vicentina è vittima di una caduta dopo un contatto ma, fortunatamente per i colori italiani, viene ripescata. Deve alzare bandiera bianca, invece, Catalin Tecaceanu. Dopo degli ottimi segnali nei giorni precedenti, è autore di una semifinale non brillantissima e nemmeno veloce. Il suo tempo finale è di 1:46:31 che vale solo il sedicesimo posto complessivo. Termina la sua esperienza in Oregon mentre l’Africa monopolizza la finale con tre keniani e due algerini. Appena un europeo, il francese Tual. Dando uno sguardo ad ampio raggio, però, è stata una giornata ricca di medaglie e prestazioni spettacolari.
Le finali dei 200 metri, nell’arco di pochi minuti, si sono prese la scena con dei protagonisti ben precisi. A trionfare la Giamaica e gli Stati Uniti per donne e uomini. Nella sfera femminile, trionfa Shericka Jackson con il tempo di 21:45 che rappresenta la seconda miglior prestazione nella storia dei mondiali dietro esclusivamente al record stabilito trentaquattro anni fa da Flo-Jo Griffith Joyner. Per quanto riguarda la sfida maschile, il successo va al 25enne Noah Lyles con il tempo di 19:31. Terzo tempo di sempre e messaggio lanciato al campionissimo Bolt. Per quanto riguarda le altre discipline: nelle batterie dei 5000 vincono il keniano Jacok Krop e l’ugandese Oscar Chelimo. Per quanto riguarda le qualificazioni del giavellotto da sottolineare le prove di Anderson Peters e Neeraj Chopra che superano la distanza di 88 metri.