In una recente intervista rilasciata all’Equipe, Jean Michel Aulas, numero uno del Lione dal 1987, ha manifestato ancora tutta la sua rabbia per la sospensione del campionato. La federazione francese aveva deciso alcune settimane addietro di concludere la stagione anticipatamente, assegnando il titolo di campione al PSG e le qualificazioni alle prossime coppe internazionali alle squadre che al momento dello stop si trovavano nelle posizioni che assicurano il posto in Europa, escludendo di fatto il Lione settimo in classifica.
Queste decisione, unita alla ripresa ormai prossima della Serie A italiana, non ha fatto altro che infervorare maggiormente il patron del club francese. Egli reputa assurdo far giocare la gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions a una squadra che non scende in campo in un incontro ufficiale da mesi: “Ci troveremmo con entrambi i piedi legati e la testa mozzata per giocare contro la Juventus, che nel frattempo avrà ripreso la competizione dalla fine di giugno”.
“I protocolli sanitari sono ora strumenti standardizzati – ha continuato Aulas – la UEFA è arrivata persino al punto di rilasciare un protocollo unico, che però in Francia non guardiamo nemmeno. E’ uno scandalo assoluto. In sede europea Tebas ha partecipato agli stessi incontri di Didier Quillot (presidente della Ligue 1 ndr). Entrambi, per esempio, erano presenti a quello del 23 aprile, quando la Uefa ha chiesto alle varie Federazioni di avere pazienza in merito alle decisioni sui tornei nazionali. I nostri leader, che erano lì, tuttavia hanno tratto conclusioni diverse. Allora possiamo dire che siamo davvero troppo stupidi”.