Mentre il sindacato dei calciatori francese esprime il suo secco “NO” ad un eventuale ritorno al calcio giocato, come si evince dalle parole suo co-presidente, Sylvain Kastendeuch, sulle colonne del quotidiano “Le Monde“: “L’emergenza economica non deve avere la precedenza sull’imperativo della salute pubblica. Rinunciamo a una ripresa del campionato che, in queste condizioni, sarebbe affrettata e pericolosa”, pare, invece, che, dopo giorni di scontri si sia arrivato ad un accordo sul taglio degli stipendi.
La Lega dei club della Ligue 1, il sindacato allenatori e il sindacato giocatori si sono accordati, come recita una nota ufficiale, ad “accettare individualmente la scissione dell’indennità di attività parziale che deve essere loro corrisposta. Tutti i club professionistici hanno anche accettato di rinunciare a determinati aiuti di Stato per i loro dipendenti più pagati”. Anche dirigenti di federazione e club taglieranno loro stipendio del 30%.
C’è da tenere in conto, tuttavia, che alcuni club importanti nel panorama calcistico francese, quali Psg, Marsiglia e Monaco, vorrebbero alzare l’asticella alla voce taglio dei salari lordi, superando la soglia del 30%, ma su questo fronte sindacati e giocatori sono pronti a fare dura opposizione.