La nuova stagione al tempo del Covid: gli stadi, il pubblico ed i calciatori positivi

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E’ ufficialmente partita la nuova stagione calcistica in tutta Europa. Una ripresa segnata, inevitabilmente, dal rapporto con l’emergenza Covid – 19 e che ci accompagnerà ancora per molto. Tanto si è discusso e tante sono state le decisioni assunte, ma oggi le linee di pensiero sono diverse e seguono direzioni quasi opposto. E’ inevitabile che la nostra vita quotidiana debba proseguire accettando la presenza del virus e, per questo principio, anche lo sport ed il calcio non posso fermarsi nuovamente. Per questo motivo saranno mesi di grande osservazione.

Oltre ai campionati, infatti, ci sarà un’innumerevole numero di partite tra coppe di vario genere, nazionali e tornei minori sino ad arrivare al prossimo Euro 2021. In questo senso le diverse federazioni stanno adottando dei protocolli diversi. Sta facendo molto discutere la scelta di aprire gli stadi al pubblico in Germania e Francia. In particolare, poche ore fa, è arrivata l’ufficializzazione che la Bundesliga potrà accogliere in ogni stadio il 20% di tifosi in base alla capienza totale sino a fine ottobre. Sulla stessa lunghezza d’onda la Francia che vede i suoi stadi già pieni di tifosi.

Una situazione opposta in Italia. Il Governo, insieme alle istituzioni sportive, ha deciso di chiudere gli stadi sino ad inizio ottobre riservandosi di valutare la situazione generale nelle prossime settimane. Da una parte si mantiene il pugno duro, dall’altra non si riesce a sbloccare una situazione che prima o poi dovrà avere una via d’uscita. Il pubblico è elemento fondamentale per il mondo del calcio e, soprattutto nelle categorie minori, fonte di sostentamento per le società. Infine, dall’altra parte del mondo, arriva un’altra decisione “storica”: la Conmebol ha autorizzato il Boca Juniors ad utilizzare, in Coppa Libertadores, anche i calciatori positivi al virus. Una situazione estrema che merita maggiore riflessione.