Italia, Mancini: “Abbiamo dimostrato di essere cresciuti”. Locatelli: “Lavoro sulla testa per fare il salto di qualità”

dal ritiro dell'italia hanno parlato il ct mancini e insigne, oltre a locatelli

La sconfitta per mano della Spagna incassata un paio di sere fa ha interrotto la striscia positiva dell’Italia di Mancini, che si ferma, dunque a 37 risultati utili. Tuttavia, gli azzurri si sono consolidati nell’élite del calcio mondiale, grazie alla consapevolezza ottenuta in seguito al trionfo a Euro 2020. Infatti, il commissario tecnico, intervenuto in collegamento dal ritiro durante il Festival dello Sport di Trento, ha sottolineato la crescita del suo gruppo: “Dopo 37 partite senza sconfitte, ovviamente un po’ ci dispiace. L’atteggiamento è stato quello giusto, rispettavamo la Spagna che è un avversario formidabile, il primo tempo è stato molto equilibrato, poi l’espulsione ha condizionato l’andamento del match. Però abbiamo dimostrato di essere cresciuti, di appartenere ormai a quel livello”.

Anche Insigne, protagonista assoluto della rassegna europea, ha parlato: “Dispiace non aver vinto, ma dobbiamo continuare con il sorriso per vincere la prossima e ripartire con un altro ciclo. Abbiamo giocato tutti e tutti hanno messo il loro mattone, in nazionale non ci sono gerarchie. E poi ai rigori avevamo Gigio Donnarumma, il più forte portiere del mondo. Il rinnovo con il Napoli? Sta trattando il mio procuratore”.

Dalla sala stampa di Coverciano, invece, ha preso la parola Manuel Locatelli, fin da subito elemento imprescindibile nella Juventus di Allegri e tassello fondamentale in Nazionale: “Perdere è stato un dispiacere, è una competizione che avremmo voluto vincere ma ormai è andata. Ora dobbiamo vincere la finale per il terzo posto, anche per il ranking. La Spagna gioca così da tanto tempo. Noi l’abbiamo studiata bene ma sono stati determinanti gli episodi, siamo stati bravi nel secondo tempo anche a far gol, abbiamo dato una prova di cuore e carattere importante. La mia forza mentale può permettermi di fare il salto di qualità definitivo. Alcune cose puoi farle solo se stai bene di testa, è la parte fondamentale e cerco di lavorare su questo. Sicuramente sono più maturo rispetto a qualche anno fa, l’Europeo mi ha aiutato e alla Juve ricevo tanti consigli, soprattutto dai senatori e dal mister, molto importanti. Razzismo? Bisogna fare qualcosa subito. Si parla di razzismo da troppo tempo e non s’è mai fatto nulla. Noi come giocatori dobbiamo esporci ma bisogna soprattutto prendere decisioni drastiche. I razzisti non dovrebbero più entrare negli stadi”.

Domenica pomeriggio alle ore 15.00, l’Italia affronterà il Belgio all’Allianz Stadium in occasione della finale per il terzo e quarto posto di Nations League.