Si avvicina il giorno di Italia-Svizzera e sale la tensione per un match in chiave in vista qualificazione diretta al Mondiale in Qatar 2022. Davanti alle telecamere ed ai microfoni, si è presentato l’attaccante Ciro Immobile. Il bomber della Lazio ha risposto alle domande dei cronisti presenti: queste le principali dichiarazioni.
Sei il migliore attaccante italiano e Mancini ti ha fatto tanti complimenti. Arrabbiato per essere a volte nel mirino della critica?
“Intanto sono contento di essere tornato. Ringrazio il ct per le bellissime parole, mi hanno fatto piacere. Le critiche quando indossi questa maglia fanno parte del gioco, con la Lazio sto facendo numeri importanti e cerco di fare il massimo anche con questa maglia”.
Cosa ti ha dato Sarri?
“Un modo di giocare completamente diverso, il modo di giocare alla Lazio mi aiuta anche qui in Nazionale. A ottobre non c’ero, ma ora cercherò di mettere tutto me stesso in campo per queste due gare. Sono partite importanti, difficili, vogliamo raggiungere l’obiettivo come sempre fatto”.
Le critiche ti fanno soffrire?
“Non lo nego, un po’ sì. So che i numeri che ho con la Lazio non sono gli stessi che ho qui ma non si possono paragonare, qui giochiamo 7-8 gare l’anno e magari arrivi in una condizione non proprio buona. Io vorrei fare gli stessi gol, ma non tutto ciò che desideriamo ci riesce. Mi dispiace a volte non avere lo stesso trattamento degli altri, sembrava io non facessi parte dei 26 dell’Europeo e questa è una cattiveria bella e buona. Sono soddisfatto per quanto faccio con questa maglia, le prestazioni sono buone ma so che devo fare qualche gol in più. Festa all’Olimpico? E’ stata bellissima e diversa, ricevere dai ragazzi della Curva un cimelio dopo l’ultimo record è stato davvero bello, aver raggiunto un mito come Piola…”
Cosa ti auguri per venerdì? C’è qualcuno in questa Nazionale che ha bisogno di essere coccolato?
“Io ho bisogno di essere coccolato, è vero, ma credo che per la maggior parte dei giocatori sia così. Qui cercano sempre di farlo e questo mi rende felice, mi da quella carica in più per dimostrare anche con questa maglia il mio valore. Lo è stato a settembre, il mister mi è venuto vicino ricordandomi che sono campione d’Europa e che non devo dimostrare nulla. Questo mi ha dato una carica in più. Ora una gara molto importante, non voglio passare dai play-off perché ho bruttissimi ricordi”.
Va coccolato Belotti?
“Ha avuto un infortunio all’inizio, forse l’ha un po’ penalizzato. Ora sta tornando, ha fatto il 100esimo gol in Serie A e sono ultrafelice per lui. Noi ci parliamo sempre, ci diciamo che la Nazionale ha bisogno di noi, dei nostri movimenti e dei nostri gol”.
Qui in Nazionale i giocatori devono cercarti di più in campo?
“Questo discorso si può fare quando la squadra non vince. Quando non vince ha probabilmente bisogno di più di me, ma quando la squadra vince l’Europeo anche se non sono protagonista principale come alla Lazio va bene così. Io posso anche non segnare mai, ma la squadra deve vincere. A volte bisogna anche sapersi mettere da parte, i miei numeri con la Lazio sono eccezionali e alla Lazio i miei gol sono il bene della squadra. Qui forse c’è meno bisogno dei miei gol, ma si vince lo stesso, sono soddisfatto, poi fin quando lo è il mister siamo a cavallo”.
Come ti fa giocare Sarri?
“Non gioco più con uno vicino e questo mi cambia, è così anche in Nazionale. Il mister mi dice che potrei segnare anche di più perché a volte attacco l’area sempre allo stesso modo. Stiamo provando anche un gioco come vuole lui, all’inizio abbiamo fatto anche un po’ di fatica ma ora ci stiamo riuscendo. All’inizio gli ho chiesto anche se fossi io il problema ma lui mi ha detto sempre di no. Io non ho tra le mie caratteristiche l’andare incontro alla squadra ma ne ho altre”.
L’Italia è quarta nel Ranking FIFA. Il Mondiale sarà la chiusura di un cerchio?
“Beh si, sarebbe il gran finale… Vivere questa maglia in queste competizioni e nella quotidianità è la cosa più bella del mondo per chi fa questo mestiere. La partecipazione al Mondiale è una cosa a cui teniamo tutti tantissimo, stiamo lavorando per raggiungerla il prima possibile. Dopo la delusione del 2017 non può essercene un’altra”.
Il ricordo del 2017 vi può condizionare? Tutte queste discussioni con Mancini durante la partita non possono essere un problema per te?
“No, il ricordo assolutamente no. L’ho cancellato dalla mia memoria, va eliminato anche perché ti crea pressioni inutili. Il mister che mi richiama succede anche alla Lazio con Sarri, ma non è nulla di particolare. Sono cose di campo. Non ti condizionano? No, no. Anzi, sono degli accorgimenti ed è il ruolo dell’allenatore”.
Quali sono le insidie della gara con la Svizzera? Quanto sarà difficile vincere la classifica marcatori?
“Simeone e Vlahovic stanno facendo bene, così come Dzeko. Vincere la classifica marcatori in Italia è sempre difficile. Per quanto riguarda la gara con la Svizzera, è una gara difficile. Pressano molto e l’abbiamo visto nel match d’andata, anche se lì abbiamo disputato una buona gara. Bisogna migliorare nella finalizzazione rispetto alla gara d’andata, ma per quanto riguarda il gioco la squadra ha fatto una buona gara”.
Che gol sogni di realizzare? Che emozione è giocare all’Olimpico?
“E’ una cosa meravigliosa, anche perché sono capitano della Lazio e ci torno con la Nazionale. Il gol che sogno di fare è il prossimo, poi quello dopo ancora e così via…”
Sono andati via CR7 e Lukaku, tu sei sempre al tuo posto. Possiamo dire che sarai tu il centravanti in Qatar?
“Io voglio esserlo, come no. Questo è un sogno e un obiettivo, i sogni e gli obiettivi vanno perseguiti. Ho sempre fatto così, sognavo di diventare calciatore e di fare l’attaccante, poi la Scarpa d’Oro e l’Europeo. Mia mamma mi dice sempre che sono testardo e voglio sempre vincere, può essere sfavorevole per mia moglie ma favorevole per me… E’ bello, uno si pone degli obiettivi e cerca sempre di raggiungerli, non ho rimpianti o rimorsi per quello che ho fatto”.