Formula 1, GP Canada: il day after

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Difficile poter analizzare quanto le speranze siano svanite nel giro di un gran premio. La sensazione, delle ultime settimane, è che Max Verstappen e la Red Bull fossero diventati quanto meno “mortali” e raggiungibili. In realtà il monopolio dettato in queste ultime annate, aveva reso la vittoria di Leclerc a Montecarlo talmente straordinaria da parlare di mondiale prontamente riaperto. In realtà, appena due settimane dopo, sembra essere tornato il tormentone sul campionato già concluso e mondiale assegnato.

In Canada, infatti, è andato in scena l’ennesimo weekend comandato e guidato dal tre volte campione del mondo. Verstappen è stato perfetto in ogni suo aspetto, dalla gestione sino agli attacchi chirurgici passando per la gestione gara. In fondo solo le briciole sono rimaste agli altri: la pole position non conquistata perché, a parità di tempo, è stato favorito Russell per aver messo a referto prima il giro giusto. Così come non aver ottenuto il punto addizionale per il giro più veloce durante il gran premio. Per il resto la fetta più grande della torta va ancora allo straordinario pilota Red Bull che allunga nuovamente in classifica. Una fuga solitaria che trova sponda anche nel disastro Ferrari.

Non succedeva da tempo ma sono tornati i fantasmi del passato rivedendo le due rosse fuori dal gran premio. Dopo una giornata di qualifiche horror con Leclerc e Sainz fuori dalla top ten e dal Q3, la gara domenicale è andata ancora peggio. Scelta sbagliata nelle gomme e doppio ritiro per i due compagni di squadra che non sono riusciti mai ad essere competitivi nel weekend ed hanno lasciato per strada punti fondamentali per la classifica piloti e costruttori. C’è ancora tanto lavoro da fare per avere continuità nel corso delle settimane. Nel frattempo, però, è giusto dare merito alla McLaren sempre più protagonista ed alla ritrovata Mercedes velocissima e competitiva.