Sabato 12 luglio resterà negli annali del calcio femminile europeo per due motivi molto diversi: la conferma della forza straripante della Svezia, capace di travolgere una Germania in apparente crisi d’identità, e la storica prima vittoria della Polonia in una fase finale di un Europeo.
Al St. Jakob-Park di Basilea è andato in scena lo scontro al vertice del Gruppo C, quello che tutti attendevano: Svezia contro Germania, due colossi del calcio femminile europeo. Ma chi si aspettava equilibrio è rimasto spiazzato. Dopo un inizio favorevole alla Germania, andata in vantaggio con Brand al 7’, la squadra tedesca è letteralmente crollata sotto i colpi di una Svezia lucida, concreta e spietata. Blackstenius ha impattato subito, poi Holmberg ha completato la rimonta con una rete da manuale. La svolta però è arrivata nel cuore del primo tempo, quando Wamser ha salvato un gol con la mano sulla linea: rosso diretto e rigore trasformato da Rolfö, che ha così festeggiato il suo 100° gol con la maglia della nazionale. Il 4-1 finale, firmato Hurtig, è sembrato quasi inevitabile. La Svezia ha dominato in ogni zona del campo, rivelandosi – ancora una volta – una delle favorite per il titolo.
Se la gara di Basilea ha detto molto sullo stato di forma delle big, quella tra Polonia e Danimarca a St. Gallen ha scritto una pagina di storia per le polacche. Mai prima d’ora la Polonia aveva vinto una partita in un Europeo: l’ha fatto con carattere, segnando tre gol e mostrando una determinazione feroce. Padilla e Pajor sono state incontenibili, ma è stata tutta la squadra a rispondere presente, anche dopo il tentativo di rimonta danese. Wiankowska ha messo il sigillo su un successo che, pur non sufficiente a conquistare la qualificazione, vale tantissimo per il morale e il futuro di un gruppo giovane e affamato.
La giornata del 12 luglio ha offerto dunque due facce del torneo: da una parte, la Svezia che vola in alto e si candida al trono d’Europa; dall’altra, la Polonia che, pur uscendo, entra nella storia. E nel mezzo, una Germania costretta a ritrovare certezze in fretta, e una Danimarca che chiude il torneo con tanti interrogativi.