Non era mai successo che in una semifinale di Europa League, una squadra rifilasse un pokerissimo all’avversaria. E con orgoglio è possibile affermare che per la prima volta sia stata un’italiana a farlo: si tratta ovviamente dell’Inter. Ieri sera i nerazzurri hanno umiliato gli ucraini dello Shakhtar, conquistando una finale europea dopo dieci anni dall’ultima occasione in cui ci erano riusciti (era la stagione del Triplete).
In questa fase finale del torneo, gli uomini di Conte sono stati in grado di sguainare le loro migliori armi che avevano a disposizione, dominando sugli avversari (sempre), soffrendo (poco), cedendo (mai). Non a caso si parla della migliore Inter stagionale e sembra davvero un paradosso discutere in questi termini, considerando che siamo al 18 agosto, all’epilogo di un’annata estenuante e a circa un mese dal principio della prossima.
La retroguardia ha ritrovato una solidità non indifferente con il terzetto formato da Bastoni, De Vrij e Godin, tutti impeccabili. A centrocampo Barella è un motore instancabile di risorse, mentre in avanti lo smalto recuperato da Lautaro e lo strapotere fisico e tecnico di Lukaku sono ingredienti fondamentali per un gruppo vincente, contraddistinto da uno spirito guerriero che pochi hanno in questo momento.