Euro 2024 qualificazione, Ucraina-Italia 0-0: il day after

Nazionale italiana

L’Italia sarà all’Europeo 2024. Questa la prima grande novità della notte di Leverkusen. Gli azzurri scacciano via gli spettri del passato ed ottengono un pass fondamentale. Un quasi “miracolo” sportivo considerando quanto avvenuto fuori dal campo dalla crisi tecnica passando all’addio di Mancini. Chi ne esce vincitore è sicuramente Luciano Spalletti che ha avuto la pazienza e la capacità di riportare il sereno mirando bene l’obiettivo. Perdere la possibilità di andare a difendere il titolo sarebbe stata l’ennesima brutta pagina di sport per il calcio italiano. Dopo ben due mancate qualificazioni ai mondiali, tutto il movimento tricolore aveva bisogno di una vera e propria iniezione di fiducia.

Sulla gara ci sarebbe tanto da dire. Dopo il 5-2 sulla Macedonia del Nord, era una finale a tutti gli effetti quella con l’Ucraina. A bocce ferme va detto che la nazionale dell’est Europa esprime un bel calcio, ha dei principi tattici importanti oltre che dei singoli di assoluto livello. Per questo motivo merita di arrivare all’Europeo attraverso il meccanismo degli spareggi. Sul campo, infatti, non ha demeritato ed ha rischiato di mandarci all’inferno proprio sull’ultima azione. Le analisi della gara si concentrano esclusivamente sul contatto tra Mudryk e Cristante. Per l’arbitro è tutto regolare, il VAR non interviene e la gara si chiude sullo 0-0. Vibranti le proteste degli ucraini che, molto probabilmente, avrebbero meritato di ricevere il penalty. E’ il solito scontro di interpretazioni così come sull’utilizzo e intervento del VAR.

E’ andata bene all’Italia che, adesso, inizierà una fase ancora più delicata. Da oggi, infatti, Luciano Spalletti avrà il compito di resettare tutto e costruire il gruppo giusto per affrontare il prossimo europeo. Mancano ancora tanti mesi e le variabili sono molteplici. La speranza è che gli infortuni possano essere ridotti al minimo così di avere un’ampia scelta sulla quale selezionare il gruppo definitivo. Si ripartirà dal 433 e dalla volontà di unire esperienza e freschezza dei giovani. Al netto di quanto si dica, questa Italia ha le qualità per poter giocare un grande europeo. Servirà costanza, grande abnegazione e ci si attende una seconda parte di stagione giocata alla grande dai protagonisti.