Mancano tre giorni alla seconda sfida di Euro 2024 per l’Italia. Dopo il successo contro l’Albania, gli azzurri sono chiamati al primo grande banco di prova. Giovedì sarà big match contro la Spagna per la leadership del girone. Ad inaugurare una nuova settimana di ritiro, è stato Davide Frattesi che è intervenuto in conferenza stampa. Di seguito le sue dichiarazioni principali.
La Spagna attaccherà, possono aprirti per te gli spazi giusti? Perché giochi più con l’Italia che con l’Inter?
“Credo di sì, ci sarà più spazio e anche più da difendere, anche se vogliamo fare una gara più di possesso. Sulla seconda domanda dico che non è mai facile calarsi in una squadra che arriva da una finale di Champions, la gestione di Inzaghi è stata quella giusta. Con Spalletti ho iniziato dall’inizio del suo ciclo, abbiamo avuto tempo per imparare i meccanismi e partire dall’inizio è sicuramente meglio”.
Cosa ti aspetti di diverso contro la Spagna?
“Sicuramente avremo meno possesso rispetto alla gara contro l’Albania, è il loro punto forte, ci sarà da essere più attenti in fase difensiva anche se, a differenza dell’Albania, non si chiuderà per 90 minuti. Dobbiamo essere bravi a sfruttare le occasioni che ci capiteranno”.
Cosa pensi di Yamal e quale pensi sia il punto di forza della Spagna?
“Yamal non lo scopriamo adesso, è destinato a diventare un grande del calcio Mondiale. I punti di forza della Spagna sono sempre quelli da anni, la fase di possesso e il palleggio. Bisognerà essere bravi a sfruttare le occasioni perché la Spagna non ce ne concederà tante”.
Come l’Italia può battere la Spagna?
“Soprattutto in questo momento, senza far troppi giri di parole, credo che la Spagna sia avanti rispetto a noi. Noi dobbiamo saper soffrire, saper lottare, questo è fondamentale. Se la mettiamo nei duelli uno contro uno la partita è difficile, molto difficile“.
Per la prima volta negli ultimi 10 anni la Spagna non ha avuto più possesso palla degli avversari. L’avete visto? Hai parlato con Inzaghi e Marotta in questi giorni?
“No, col mister e con Marotta ci siamo solo salutati, poi col mister di risentiremo. Ogni partita poi va rivista, la Spagna era avanti 3-0 e non aveva poi grande necessità di possesso palla. Forse c’è una versione un po’ più moderna della Spagna, fondamentalmente non ha più quei tre fenomeni a centrocampo che dieci anni fa facevano girare tutta la squadra e non te la facevano mai prendere. E’ una versione più moderna”.