La guerra scoppiata in questi giorni tra Russia e Ucraina sta avendo pesanti ripercussioni anche sul mondo dello sport, in particolare su quello del calcio. Il comitato esecutivo della UEFA, infatti, ha preso la decisione ufficiale di trasferire la finale di Champions League da San Pietroburgo allo Stade de France di Parigi. Pertanto l’atto conclusivo della manifestazione, confermato il 28 maggio alle ore 21.00, cambia location. La scelta è stata dettata dall’invasione russa in territorio ucraino avvenuta nelle scorse ore. Si era pensato anche a Wembley come possibile soluzione, poi invece si è optato per la Ville Lumiere.
La capitale francese torna così a essere cornice di questo grande evento internazionale a distanza di sedici anni dall’ultima volta. Era il 17 maggio 2006 e il Barcellona si imponeva sull’Arsenal per 2 a 1 in rimonta. Le reti di Eto’o e Belletti ribaltarono l’iniziale vantaggio londinese firmato da Campbell. Inoltre, per la terza volta consecutiva la sede della finale viene cambiata in corso d’opera. Nel 2020, quando dai quarti in avanti si giocò in estate dopo la sospensione di tutti i tornei a causa della pandemia, venne disputata a Lisbona, mentre lo scorso anno si tenne sempre in Portogallo, ma a Porto. In entrambi i casi era Istanbul la città designata a ospitarla.
Alexander Dyukov, presidente della federazione calcistica russa, si è rammaricato per la decisione della UEFA: “Riteniamo che la decisione sia dettata da ragioni politiche. Deve prevalere il principio di tenere lo sport fuori dalla politica e per questo motivo non posso sostenere la decisione”. Inoltre, tutte le gare internazionali che prevedono la partecipazione di squadre russe e ucraine, comprese le due selezioni nazionali impegnate negli spareggi di qualificazioni ai Mondiali, si dovranno giocare su campo neutro. Tuttavia, nelle tre coppe continentali è lo Spartak Mosca l’unico club coinvolto.