Champions League, day after Psg: e se fosse l’anno buono?

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Dalla grande paura alla grande gioia. Il calcio ci ha da sempre abituati a questa altalena di emozioni. In particolare la Champions League è un concentrato di tutto questo racchiuso in pochi minuti, specialmente in questa nuova versione fatta di sfide secche e nessuna seconda possibilità. La grande paura, in casa Psg, si è vissuta contro l’Atalanta nonostante le parole del post partita di Neymar. Una sfrontatezza tipica del personaggio che nasconde le grandi difficoltà avute contro la Dea e superate grazie ad un pizzico di fortuna e ai troppi problemi fisici dei bergamaschi.

Ma nel calcio contano i goal ed il Psg ne ha rifilati ben tre al Lipsia spazzato via dal campo ben oltre quanto dica il risultato. Tuchel ha confermato degli aspetti importanti della sua squadra: in primo luogo che Icardi non è il suo attaccante titolare, in secondo luogo che Di Maria è forse il giocatore più determinante. Mbappè e Neymar sono le punte di diamante ma El Fideo è quel giocatore che ti unisce il gioco ed illumina tutta la fase offensiva. Il suo recupero è fondamentale, al pari del ruolo di Marquinhos a dare equilibrio in mezzo al campo. Sono loro ad aver donato ai parigini la loro prima finale di Champions League.

Adesso si attende solo l’avversario che, probabilmente, sarà il Bayern Monaco. Si preannuncia una finale in cui si scontreranno due mondi opposti: da una parte la forza dei campioni e la genialità dei singoli, dall’altra la compattezza di una squadra equilibrata in ogni reparto, un macchina che sembra perfetta. Appuntamento, quindi, a domenica quando il bel calcio trionferà su tutto chiudendo questa stagione particolare.