Champions League, Borussia Dortmund-Real Madrid 0-2: il day after

Real Madrid C.F.

15 volte campioni. Un numero infinito se paragonato, soprattutto, agli altri big club europei. Il Real Madrid è la Champions League e la Champions League è la casa del Real Madrid. Un binomio che continua ad andare avanti anche in stagioni dove i blancos, sulla carta, non rappresentano la rosa più forte. Poi, però, c’è l’esperienza, la forza del gruppo e quello spirito che porta al successo al termine di un lungo percorso. La più importante competizione al mondo per club volge al termine. Dalla prossima stagione cambierà totalmente il format con molte più squadre, partite e difficoltà maggiori nell’arrivare a vincerla.

La gara di Wembley ha mostrato tutte le caratteristiche del Real Madrid targato Carlo Ancelotti. Per il tecnico italiano è la quinta coppa vinta, la settima considerando anche la carriera da calciatore. La squadra ha giocato un primo tempo difensivo, rischiando tantissimo e sfruttando anche quel pizzico di fortuna che non guasta mai. Nella ripresa, poi, il cinismo ha portato ai due goal decisivi contro il Borussia Dortmund calato alla distanza fisicamente e mentalmente. Gli uomini di Terzic subiscono un’altra amara sconfitta dopo quella, di anni fa, contro il Bayern Monaco. I gialloneri escono a testa altissima ma con la consapevolezza che, a questi livelli, sono i dettagli a fare la differenza.

Sul fronte opposto questo Real Madrid, certamente non “galacticos”, dimostra di essere una macchina perfetta. Il giusto mix tra l’esperienza di Carvajal, Kroos, Modric e Nacho e la forza dei nuovi talenti Bellingham, Vinicius e Rodrygo. C’è da aver paura considerando che, dalla prossima estate, questa rosa sarà rinnovata e rinforzata ulteriormente a partire dall’arrivo di Mbappé in poi. Il leader supremo ed assoluto resta Carlo Ancelotti capace di non incantare magari nel gioco ma di essere un gestore unico di spogliatoi ricchi di stelle. Il futuro è dalla parte del Real Madrid e la notte di Wembley lo ha confermato ancora una volta. Tra due mesi e mezzo, poi, sarà motivo d’orgoglio per l’Italia poter vedere l’Atalanta sfidare i blancos nella finale di Supercoppa Europea.