Nel bel mezzo di una settimana ricca di avvenimenti calcistici importanti, tra Champions, Europa e Conference League, non mancano le notizie. In Inghilterra, stando a un’indiscrezione di The Athletic, il Manchester United sembra diretto verso l’opzione provvisoria Ralf Rangnick fino al termine della stagione corrente. Dopo il sollevamento dall’incarico di Ole Gunnar Solskjaer, lo stato maggiore dei Red Devils ha deciso di affidare temporaneamente la panchina al vice Michael Carrick, in attesa di una soluzione a breve, medio o lungo termine. Pertanto, il club inglese ha scelto il tecnico tedesco, attuale capo dello sport e dello sviluppo del Lokomotiv Mosca e principale fautore del progetto Red Bull nel mondo del calcio, con il Lipsia e il Salisburgo. A giugno, poi, dovrebbe lasciare l’incarico di primo allenatore a un nome di alto profilo (Zidane? Mancini?) per assumere quello di consulente per i successivi due anni.
Restando in Italia, invece, proseguirà il sodalizio vincente tra il Milan e Stefano Pioli. Infatti, l’attuale tecnico rossonero, reduce dal successo sul campo dell’Atletico Madrid che ha riacceso le speranze del Diavolo per il passaggio del turno in Champions League, apporrà la propria firma sul rinnovo del contratto, che verrà esteso fino al 2023, con adeguamento e con opzione di prolungamento per un’altra stagione. Un matrimonio che pareva destinato a concludersi nell’estate 2020, quando l’ombra ingombrante, guarda caso, di Rangnick aleggiava delle parti di Milanello. Alla fine Maldini e soci decisero di continuare con il tecnico emiliano e mai decisione fu più azzeccata, con la squadra rossonera che è tornata a riassaporare il gusto del torneo continentale più prestigioso dopo anni bui, in cui a livello europeo non aveva più giocato un ruolo da protagonista. Il Milan, ora, ha un’identità precisa e gran parte del merito va riconosciuto all’ex mister, fra le altre, di Fiorentina, Bologna e Chievo.
