Se il tuo obbiettivo è diventare un giocatore di successo, dovresti concentrare parte dei tuoi sforzi nell’imparare la matematica di base che circonda il Poker. Oggi scopriamo come i numeri influenzano le nostre decisioni quando si parla di puntare o chiamare.
La matematica delle puntate
Quando nel Poker stai effettuando una puntata, puoi vederla come un investimento che fai nella speranza di ingrandire o vincere il piatto.
Quello che più ci interessa dal punto di vista strettamente matematico è quest’ultimo obbiettivo, ovvero quello di vincere un piatto con il fold avversario.
Supponiamo che il piatto sia 100 e che tu abbia in mano un bluff puro. La size di puntata che decidi di utilizzare è di fatto ciò che stai rischiando per vincere il piatto originale.
Se ad esempio punti 100, la cifra rischiata è uguale a quella che potenzialmente potresti vincere. Se nel lungo periodo finiresti per vincere una volta sì ed una no, di fatto faresti pari.
Questa percentuale minima di fold che ti serve per ottenere profitto istantaneo con un bluff puro si può calcolare con questa formula:
bet / (bet + piatto)
Supponendo quindi di puntare metà piatto in un piatto di 100, otterremo questo risultato:
50 / (50+100) = 0.33 = 33%
Vien da sè che se il tuo avversario folda più di una volta su tre ad una puntata di metà piatto, il tuo bluff risulterà sempre profittevole sul lungo periodo.
Puoi facilmente notare come minore è la size di puntata, minori saranno i fold che ti servono per renderla profittevole. Pensandoci è abbastanza ovvio: stai rischiando meno chips per vincere lo stesso piatto, quindi si tratta di un investimento più efficiente.
La matematica del call
La prima domanda che ti dovrebbe venire in mente quando subisci una puntata è la seguente: “quanto spesso devo aspettarmi di vincere per potere fare call?”.
Trovarlo è abbastanza semplice e puoi farlo con questa equazione:
Costo del call / (Costo del call + piatto)
Se ad esempio l’avversario decide di puntare 100 su un piatto di 100, il risultato sarà il seguente:
100 / (100 + 200) = 0.33 = 33%
Ciò significa che il call ad una puntata pari al piatto è matematicamente corretto fintanto che ci si aspetta di vincere almeno una volta su tre.
Come puoi facilmente notare la matematica è particolarmente generosa nei confronti di chi deve chiamare: su una puntata così corposa è infatti corretto fare call anche se ti aspetti di perdere la maggior parte delle volte.
La situazione è anche migliore quando subisci una puntata più piccola. Se ad esempio il tuo avversario punta metà piatto, il risultato è il seguente:
50 / (50 + 150) = 0.25 = 25%
Vale a dire che il call è corretto fintanto che ti aspetti di vincere almeno una volta su quattro. Puoi quindi osservare come al diminuire della puntata, aumentano in modo proporzionale i tuoi incentivi a fare call.
Un altro aspetto molto importante nel gioco da caller riguarda la frequenza minima di difesa, spesso indicata con l’acronimo MDF (dall’Inglese Minimum Defense Frequency).
Questo valore indica quanto spesso dovresti fare call o raise sulla puntata di un avversario affinchè questi non sia incentivato a bluffare con due carte qualsiasi.
Questo valore si può trovare facilmente rifacendoci all’equazione cui abbiamo accennato parlando di bluff. L’MDF si trova semplicemente sottraendo a 1 il risultato di quella equazione.
MDF = 1 – [bet / (bet + piatto)]
Supponendo ad esempio di subire una puntata di 50 su un piatto di 100:
MDF = 1 – [ 50 / (50 + 100)] = 1 – 0.33 = 0.67 = 67%
Questo significa che se il tuo avversario sta puntando metà piatto, dovresti cercare di difendere almeno due volte su tre se non vuoi lasciargli una bet semplice e venire così exploitato.
Ora che conosci queste importanti formule hai uno strumento in più per analizzare le mani più interessanti e battere i tuoi avversari da un punto di vista teorico. Non dimenticare comunque che il Poker è molto più complesso della mera matematica e buona parte del tuo successo deriverà dall’adattarti al meglio ad ogni specifico avversario.