Messi rompe ogni indugio e prende parola. Dopo settimane di forti tensioni in casa Barcellona, il capitano blaugrana ha deciso di rimanere, comunicando la sua volontà attraverso una video intervista. “Resto perché non mi è stato permesso di andarmene e non sarei mai andato in tribunale contro il club che amo. Ma volevo andarmene”. Con queste parole la Pulga mette fine alla telenovela, ma l’impressione è che non sia finita qui e che vecchi rancori riemergano nei prossimi mesi.
“La gestione Bartomeu è un disastro – ha continuato Leo – Da tempo non c’è un progetto credibile, si va avanti con inutili espedienti e si tappano buchi navigando a vista. Ho ripetuto per un anno intero che avrei voluto andarmene, non è stato certo per l’8-2 contro il Bayern. Credevo fosse giunto il momento di farmi da parte, perché ero convinto che ci fosse bisogno di gente più giovane e che la mia avventura a Barcellona fosse giunta al termine. Continuerò a vestire questa maglia con lo stesso atteggiamento e lo stesso impegno di sempre. Darò il massimo, perché sono competitivo e non mi piace perdere”.
“È stato un anno duro, ho sofferto tanto durante gli allenamenti, le partite e nello spogliatoio – conclude l’argentino – ma è arrivato il momento in cui mi sono posto nuovi obiettivi. Bartomeu ha sempre detto che al termine della stagione sarei stato libero di andarmene se avessi voluto, ma alla fine non ha mantenuto la parola. Ho comunicato la mia decisione al club dopo il 10 giugno perché a quella data la stagione era ancora in corso. L’ho fatto tramite burofax perché ho provato a parlare con Bartomeu, ma lui mi ha ignorato. Adesso resterò, perché il presidente ha detto che l’unica maniera di andarmene era pagare un indennizzo di 700 milioni, che è impossibile”.