GRAZIE, semplicemente grazie. Scritto in maiuscolo perchè è il minimo che tutta Italia può tributare a questo gruppo di ragazzi. L’Atalanta è stata, lo è tuttora e lo sarà ancora in futuro lo specchio del calcio italiano fatto di progettualità e programmazione. Servirebbero centinaia di pagine per raccontare tutti i dettagli che hanno portato ii bergamaschi a sfiorare la semifinale di Champions League ma basterebbe soffermarsi ad un semplice dato nudo e crudo: lo stipendio del solo Neymar supera quello di tutta la squadra atalantina.
Il giorno dopo è traumatico e pieno d’orgoglio allo stesso tempo. L’Atalanta ci ha fatto sognare diventando simbolo anche di rinascita contro le centinaia di vittime del Covid. Sugli oltre novanta minuti giocati non c’è molto da dire: la squadra di Gasperini ha lottato su tutti i palloni pagando degli infortuni chiave a pochi secondi dalla fine. L’assenza di Gollini ed Ilicic era già stata messa in conto, pensante quella di Gomez e soprattutto di Freuler quasi al 90′. La squadra ha retto l’urto di un PSG che dimostra, ancora una volta, di essere un fantastico insieme di grandi giocatori ma non una squadra.
Oggi leggiamo le prese in giro, via social, di Domenech e dello stesso profilo della squadra transalpina ma sappiamo benissimo chi è veramente uscito vincitore dalla sfida di Lisbona. Ancora qualche settimana e l’Atalanta sarà di nuovo ai nastri di partenza della prossima Champions League. Adesso i sogni sono diventati realtà.