Alla vigilia di un finale di qualificazioni che può cambiare il destino di più nazionali, il commissario tecnico della Norvegia Solbakken ha offerto una lettura lucida, diretta e senza filtri. Le sue parole restituiscono l’immagine di un allenatore pragmatico, consapevole dei limiti del proprio gruppo ma altrettanto convinto del percorso fin qui costruito.
Sulla questione della differenza reti–riportata da Gennaro Gattuso nei giorni scorsi–il CT risponde con equilibrio: “Le regole sono queste dall’inizio, ho sentito Gattuso riflettere un po’ sulla differenza reti generale e non quella sugli scontri diretti. Ma io non ci ho pensato, ma capisco il suo punto di vista. Però puoi anche vedere il rovescio della medaglia: tutte le partite sono importanti e tante sono imprevedibili. Israele con noi era sull’1-1 dopo 55 minuti… Detto ciò, capisco il suo punto di vista e lo rispetto”.
Sull’assenza al Mondiale: “Parli con me come se noi fossimo campioni del mondo… Non siamo al Mondiale dall’età della pietra. Capisco il punto di vista italiano, forse altre nazionali hanno strade più facili, ma ho troppe cose a cui pensare e non chiamerei Infantino per chiedere informazioni su questo”.
C’è spazio anche per un’analisi tecnica sulla sfida con l’Estonia, utile per comprendere lo stato d’animo interno al gruppo: “Hai sempre un po’ di dubbi quando non segni, ma abbiamo visto tutte le gare dell’Estonia. Sono sempre forti nei primi tempi… Poi quando calano per loro diventa difficile, sapevamo che nella ripresa avremmo avuto più possibilità”.
Infine, un pensiero sull’Italia, espresso con rispetto e realismo: “L’Italia riuscirà ad andare al Mondiale, hanno una squadra forte e giocano con diversi sistemi. A me piacciono sia Spalletti che Gattuso, non troppo tempo fa avete battuto la Francia”.
Poi la svolta del suo percorso: “La prima partita con l’Italia ci ha dato forza mentale. Avevamo una forte differenza reti e quello ci ha aiutato. Nelle scorse qualificazioni avevamo il problema opposto”.
Parole che raccontano una Norvegia concreta, consapevole e determinata a chiudere definitivamente il discorso qualificazione.
