Nazionale italiana, conferenza stampa: le parole di Nicolussi Caviglia e Cambiaghi

Nazionale italiana

Dopo la sosta di settembre, il CT Gattuso sta guidando gli allenamenti della sua nazionale per le due gare di qualificazioni mondiali del mese di ottobre. Diverse le novità tra i convocati, in particolare Hans Nicolussi Caviglia e Nicolò Cambiaghi alla loro prima chiamata. Entrambi si sono presentati di fronte a microfoni e telecamere per descrivere le emozioni che stanno vivendo in azzurro.

Nicolussi Caviglia:” E’ un grande orgoglio, arrivare da una regione così piccola ed essere in Nazionale. Sono molto contento per le parole del mister, il sale della vita sono la curiosità e la volontà. Il mister ci ha messo la prima, io proverò a metterci la seconda. E’ importante il percorso di ognuno. Siamo fortunati a fare della nostra passione il nostro lavoro e ogni giorno che mettiamo il piede in campo ci riteniamo fortunati. Io mi sono sempre ispirato a Cruyff per la sua visione: non solo per il calcio, è sempre stato un modello di ispirazione. In Italia abbiamo avuto il play più forte che è Andrea Pirlo e quindi perché non ispirarsi a lui. Ho imparato molto da lui. Io credo molto nell’importanza dei settori giovanili, si deve sempre di più credere nella crescita dei giovani e nel loro percorso per poi dargli delle opportunità”.

Cambiaghi:” Indubbiamente la scorsa stagione è stata condizionata da un infortunio importante, ma da febbraio-marzo sono rientrato bene. Dopo l’infortunio mi sono concentrato sul recupero e ho sentito subito la squadra al mio fianco. Successivamente è andato tutto bene, non ho avuto complicazioni e sono riuscito a rientrare bene. Quest’anno ho fatto il ritiro, ho avuto minutaggio, ma devo dire che anche lo scorso anno appena rientrato mi sentivo bene. Nel percorso del calciatore per arrivare a questi livelli servono tante cose. E’ un percorso fatto da tanti ostacoli e sacrifici, quindi ci vuole anche un pizzico di fortuna. Non dico che siamo qui per fortuna, ma un pizzico di fortuna ci vuole sempre. Sicuramente ritengo che la fortuna sia presente nel nostro percorso. Noi ci concentriamo sul campo, però sicuramente siamo in un’epoca in cui si è sempre in evoluzione. Una crescita costante. Se sono stati selezionati è perché sono giocatori di alto livello. Il futuro della Nazionale è anche questo, ma noi ci concentriamo sul campo e il resto lo fa la Federazione. Quando guardo le partite analizzo sempre bene chi ricopre il mio stesso ruolo. Negli ultimi anni sicuramente Insigne e Chiesa più di tutti, mi piacciono molto. Ma come loro due ce ne sono anche altri che studio per prendere spunto”.